A Parigi l'amour fou per Draghi fa sognare un “miracolo europeo”

Mauro Zanon

Il plauso unanime della stampa transalpina al presidente del Consiglio italiano arriva dopo anni di tensioni tra la Francia e i governi populisti del nostro paese. L'attenzione si concentra soprattutto sulla possibilità del duo Draghi-Macron di spostare l'asse europeo 

“Draghi, un De Gaulle italiano?”. E’ l’idea avanzata da Étienne Gernelle, direttore del più importante settimanale liberale francese, Le Point, in un editoriale celebrativo nei confronti del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e del suo audace piano di riforme, mentre Parigi attende ancora la “révolution” promessa da Emmanuel Macron. “Galoppa Mario Draghi. A 74 anni, il presidente del Consiglio italiano ha impresso un nuovo ritmo al suo paese. Per quest’anno, si prevede ormai una crescita del 6 per cento rispetto al 4,5 stimato ad aprile: il trend migliore tra tutti i paesi del G7. L’Italia, duramente colpita dalla pandemia, sembra in grado di uscire da questa crisi in maniera molto più convincente rispetto alle precedenti. Le esportazioni ripartono al rialzo, e questo autunno ha un’aria di primavera italiana”, osserva Gernelle, sottolineando “l’impressionante effetto Draghi, dopo solo otto mesi al governo”. 


Il Point non è il solo, in Francia, a lodare l’operato dell’ex presidente della Banca centrale europea. Da Les Echos al Figaro, passando per l’Express, a Parigi sembra essere scoppiato un amour fou nei confronti di Draghi, dopo anni di populismo bicefalo giallo-verde che hanno creato malumori e incomprensioni sull’asse Italia-Francia. “Mario Draghi l’uomo che ha domato i populisti nel suo paese, è diventato un pilastro imprescindibile, se non il principale garante del rilancio dell’Europa post Covid”, commenta Les Echos, che la scorsa settimana ha dedicato la copertina del suo magazine al presidente del Consiglio italiano. “Otto mesi dopo il suo arrivo al potere, ha rimesso sui binari l’economia dell’Italia e accelera sulle riforme. L’ex banchiere centrale ha ridato fiducia al suo paese”, aggiunge il quotidiano parigino, mettendo l’accento sulla “comunicazione quasi prussiana” del nuovo inquilino di Palazzo Chigi, in netta rottura con la logorrea dei suoi predecessori. Per il Figaro, Draghi “ha ridato lustro al blasone dell’Italia” e ci sono tutte le premesse per una “décennie dorée”. Il settimanale Express, dal canto suo, insiste molto sul nuovo tandem Draghi-Macron, anche ribattezzato “Dracon”, il nuovo motore dell’Ue. “In questo momento, c’è una vera e propria dinamica dietro Mario Draghi, con la consapevolezza che l’Italia è tornata al centro della scena e può far sentire la propria voce dopo anni più complicati sotto la coalizione formata dalla Lega e dal Movimento Cinque Stelle”, ha detto all’Express Sébastien Maillard, economista dell’Institut Jacques Delors. La “coalizione ciarlatana”, così la definisce il Point, tra i 5 Stelle e la Lega, ha lasciato il posto a un leader “qui ne tremble pas”, che non trema e mette in pratica le sue idee tenendo a bada le smargiassate populiste. 


Non si vedeva dai tempi del Renzi rottamatore questa infatuazione della stampa parigina verso un presidente del Consiglio italiano. All’epoca, l’attuale leader di Italia Viva era promosso come modello da seguire per la gauche francese, ancora aggrappata ai vecchi totem del passato come le 35 ore. Oggi Draghi è indicato come il grande saggio cui Macron deve ispirarsi e con il quale deve costruire le basi per una nuova Europa. “Se il mago di Palazzo Chigi riuscisse a diventare indispensabile per un Emmanuel Macron che cercherà di lasciare il segno con la presidenza francese dell’Ue all’inizio del prossimo anno, perché non sognare un altro piccolo miracolo europeo?”, si chiede speranzoso Henri Gibier su Les Echos. Intanto, dice il direttore del principale quotidiano economico francese, godiamoci questo nuovo miracle à l’italienne.

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