Pazienti Covid nell'ospedale universitario di emergenza a Bucarest, in Romania. Pochi vaccinati: salgono i morti (Foto AP/Andreea Alexandru)

Allarme rosso

La pandemia dei non vaccinati travolge l'est dell'Ue. A ovest c'è il muro dei vaccini

David Carretta

Il Green pass è diventato lo strumento antipandemico prevalente dopo i vaccini

La speranza dell’Unione europea di essersi messa alle spalle la pandemia di Covid-19 si sta infrangendo contro la “pandemia dei non vaccinati”. L’espressione, che era stata utilizzata per primo dal presidente americano, Joe Biden, è stata ripresa dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e dal ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn. Le conseguenze sono drammatiche nei paesi dell’est. A ovest c’è un muro che protegge da ricoveri e decessi: il tasso di vaccinazione.

     

“Siamo già nella quarta ondata della pandemia”, ha detto ieri Marco Cavaleri, il responsabile dei vaccini dell’Agenzia europea dei medicinali. Secondo l’Ema, “la situazione epidemiologica del Covid in Europa è molto preoccupante”. Le conseguenze sono visibili e drammatiche nell’Europa centro-orientale, dove i tassi di vaccinazione sono molto al di sotto della media dell’Ue. Romania e Bulgaria, dove il 40 e il 26 per cento della popolazione adulta è completamente vaccinata, hanno gli ospedali pieni e registrano decessi record, di gran lunga superiori a quelli delle prime due ondate. I Baltici hanno tassi di contagio tra i più alti al mondo (oltre mille infezioni ogni milione di abitanti) e sono ben al di sotto della media dell’Ue per tasso di vaccinazione. La Lettonia è stato il primo stato membro a reimporre un vero e proprio lockdown e altri paesi dell’est stanno reintroducendo varie forme di restrizioni per tutta la popolazione.

 

L'Europa e il "muro" dei vaccini

 

Ecdc, aggiornato il 4 novembre 2021 

 

I colori delle mappe del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) tornano a essere rosso o rosso scuro anche nell’Europa occidentale. I numeri delle infezioni nei Paesi Bassi, in Belgio, Austria e Germania si stanno avvicinando a quelli di un anno fa. La differenza con l’est è che il muro di protezione dei vaccini per il momento regge. In Belgio, dove l’86 per cento degli adulti è completamente vaccinato, i ricoveri in terapia intensiva sono meno di un quarto di quelli della seconda ondata dell’autunno 2020. Nei Paesi Bassi il 90 per cento dei ricoverati in terapia intensiva sono persone non vaccinate. L’eccezione positiva sono gli stati membri che hanno raggiunto tassi di vaccinazione superiori alla media dell’Ue (75 per cento della popolazione adulta) e al contempo hanno mantenuto una serie di restrizioni, come l’introduzione anticipata del green pass o l’obbligo di mascherine. Le curve di Francia, Italia, Spagna e Portogallo – compresa quella dei contagi – sono più sotto controllo: c’è un aumento ma contenuto e, nella mappa dell’Ecdc, i due colori prevalenti sono giallo e verde.

  

L’Ema ha ripetuto che “è di assoluta importanza che tutti si vaccinino”. Il green pass, in forme più o meno pesanti, è diventato lo strumento di gran parte dei governi per correre ai ripari, limitando i contagi e incentivando la vaccinazione. Il modello sono Francia e Italia, che lo avevano introdotto già durante l’estate. I Paesi Bassi e le Fiandre in Belgio, dove erano state abolite anche le mascherine, hanno appena deciso di estendere l’utilizzo del green pass a bar, ristoranti e agli eventi pubblici. Il ministro tedesco Spahn ha invitato i Länder ad applicare controlli severi come in Italia.

 

Green pass sul lavoro, ora nuovi paesi vogliono adottarlo

Sempre più paesi intendono usare il green pass sul posto di lavoro. In Grecia chi non è vaccinato dovrà effettuare due tamponi a settimana sia nel settore pubblico sia in quello privato. L’Ungheria ha annunciato l’obbligo vaccinale per il settore pubblico e ha dato la possibilità alle imprese di fare altrettanto con i lavoratori del privato. La Lettonia ha deciso che tutti i funzionari pubblici dovranno essere vaccinati entro il 15 novembre e le persone non vaccinate potranno acquistare beni di prima necessità solo in negozi speciali. Il lockdown dei non vaccinati è il passo ulteriore cui pensano di ricorrere alcuni governi. A ottobre era stato il cancelliere austriaco, Alexander Schallenberg, a evocare questa idea, che esclude dal green pass i non vaccinati anche con tampone negativo. La città di Vienna ieri ha annunciato il divieto per le persone non vaccinate di entrare nei caffè, nei ristoranti e agli eventi con più di 25 persone. Il governo di Schallenberg ha preparato un piano con limiti alla libertà di movimento dei non vaccinati se sarà superata la soglia di 600 pazienti Covid in terapia intensiva (attualmente sono 352).