dalla cop26 alla germania

Il futuro dell'Ue sul clima si gioca al semaforo di Berlino

David Carretta

Il problema di come finanziare la transizione climatica in Germania nasce dai paletti che si sono dati i potenziali alleati. Le idee della coalizione 

Nel momento in cui l’Unione europea rivendica la sua leadership globale sul clima alla Cop26 di Glasgow, il futuro delle politiche climatiche ed energetiche europee si gioca nei negoziati in corso a Berlino per formare un governo di coalizione tra socialdemocratici, verdi e liberali. Il pacchetto “Fit for 55” per tagliare le emissioni del 55 per cento entro il 2030 presentato da Ursula von der Leyen è stato modellato sulle scelte climatiche della grande coalizione diretta da Angela Merkel. Con la sua partenza, non tutto cambierà a Berlino: il leader della Spd, Olaf Scholz, dovrebbe passare dal ministero delle Finanze alla cancelleria. L’accordo preliminare della coalizione semaforo sottoscritto a metà ottobre prevede di sostenere “Fit for 55”. Ma, contrariamente ai timori di alcuni paesi  di fronte alla decisione dei tre partner di mantenere il freno del debito previsto dalla Costituzione, i soldi non saranno il problema. Secondo Reuters, la coalizione semaforo sta discutendo di un indebitamento massiccio nel 2022 per finanziare gli investimenti sul clima. Secondo Politico Europe un’altra possibilità è creare uno strumento di debito europeo. Per il clima, “schuld” (debito) non significa più “schuld” (colpa).

 

Il governo tedesco e il riflesso sulle politiche climatiche dell'Ue

Il problema di come finanziare la transizione climatica in Germania nasce dai paletti che si sono dati i potenziali alleati. Nell’accordo preliminare, i Grünen hanno ottenuto l’impegno ad “assicurare gli investimenti necessari al futuro, in particolare nella protezione del clima”, ma la Fdp ha preservato il freno sul debito e ha strappato la promessa di non alzare le tasse. Come se ne esce? La risposta sta nella stessa Costituzione. Il freno del debito può essere allentato in caso di emergenza per una crisi. E’ avvenuto per le crisi sanitaria ed economica del Covid-19 con un indebitamento record della Germania nel 2020 e 2021. La stessa clausola d’emergenza si può attivare per la crisi climatica nel 2022. “L’idea è di sovraccaricare il Fondo energia e clima (Ekf) del governo con un’iniezione una tantum finanziata da debito del valore di diversi miliardi di euro, che potrebbe poi essere usato gradualmente nei prossimi anni”, ha detto una fonte a Reuters. 

 

Un’altra idea  – ha rivelato Politico – è di lanciare un programma di indebitamento da parte dell’Ue simile al Recovery fund. La Germania non dovrebbe preoccuparsi del freno del debito. Gli stati membri con elevati debiti nazionali avrebbero più risorse da investire. Next Generation Eu prevede già che una quota dei suoi 750 miliardi (il 37 per cento) vadano a investimenti del Green deal. Ma l’ammontare è ben lontano dai 470 miliardi l’anno che la Commissione ritiene necessari per realizzare la transizione climatica. In realtà, il Recovery fund è difficile da replicare, perché servono l’unanimità degli stati membri e un nuovo innalzamento delle risorse proprie dell’Ue. Ma c’è sempre la possibilità di utilizzare, invece del bilancio comunitario, le garanzie degli stati membri come era stato fatto con il programma Sure per finanziare strumenti come la cassa integrazione. “Spd, Verdi e liberali non dovrebbero scartare discussioni sull’indebitamento e il finanziamento a livello di Ue”, ha detto a Politico  il capo degli industriali tedeschi, Joachim Lang.

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