Florian Philippot, leader dei Gilet gialli francesi (foto EPA)

Il Green pass in Francia fa tornare i gilet gialli

Mauro Zanon

Il vaccino obbligatorio è come “uno stupro”. Assieme ai sovranisti, contro Macron tornano in piazza coloro che protestarono per l'accisa sul carburante

Lunedì sera, Florian Philippot, ex braccio destro di Marine Le Pen e attuale leader del partito sovranista Les Patriotes, ha detto di aver visto “un dittatore, un pazzo, uno psicopatico” riferendosi al presidente della Repubblica Emmanuel Macron, che ha annunciato in un discorso alla nazione l’obbligo del “pass sanitaire” a partire da agosto per accedere ai luoghi della vita sociale e salire su qualsiasi aereo, treno o bus a lunga percorrenza. “Macron20h: instaurazione ufficiale dell’apartheid con l’estensione del #Passanitaire come in nessun altro paese al mondo! Resistenza totale: facciamo fallire tutti i luoghi sottomessi al Pass attraverso il #BOICOTTAGGIO TOTALE!”, ha scritto Philippot nel suo primo tweet dopo l’intervento del capo dello stato.

“Che non venga più nessuno a dirmi che non siamo in una dittatura. Perché ci siamo dentro, è violenta, molto violenta. Estremamente violenta. Coraggio, non cedete, resistete, cacceremo questi pazzi furiosi!”, ha aggiunto con toni incendiari nel suo secondo cinguettio. Nessuno, in Francia, ha radicalizzato il suo discorso contro Macron e le sue misure anti Covid come l’ex frontista Philippot, oggi a capo di una formazione che raccoglie a malapena l’1 per cento dei consensi ma che prova a cavalcare la rabbia della galassia giletgiallista-No vax, tornata mercoledì a protestare in tutto il paese in occasione della festa nazionale francese. E’ stato l’ex vicepresidente del Front national, lunedì sera, ad annunciare per primo una grande manifestazione per domani pomeriggio a Parigi, sulla Place du Palais-Royal. “Manifestazione nazionale di Resistenza sabato a Parigi. Eravamo 10 mila l’ultima volta, dobbiamo essere 100 mila questa volta. Non possiamo starcene a casa dinanzi all’ingresso in una dittatura”, ha scritto su Twitter. 

Da ieri, sugli account social delle reti di Philippot, ma anche del sovranista Nicolas Dupont-Aignan, colui che Marine Le Pen avrebbe scelto come primo ministro in caso di vittoria nel 2017 e che domani sarà presente al corteo parigino anti Macron, impazzano gli hashtag #passdelahonte, ossia pass della vergogna, e #dictatureEnMarche, che sta per dittatura in cammino ma è anche un riferimento al partito del presidente francese. “Ciò che ha fatto Emmanuel Macron lunedì sera è estremamente grave. E’ pericoloso. Bisogna bloccare questa decisione”, ha dichiarato ieri su Lci Dupont-Aignan, leader di Debout la France. La manifestazione di Parigi di domani pomeriggio, che riporterà i gilet gialli in piazza per un weekend che si preannuncia teso, avrà una tinta politica chiara: quella sovranista con sfumature complottistiche. Del resto, come aveva illustrato il Monde in un’inchiesta del 2019, dietro i gilet gialli non ci sono reti “spontanee” e “apolitiche” come alcuni hanno fatto credere per molto tempo, ma strutture militanti di estrema destra ben organizzate e intenzionate a sfruttare la collera della Francia profonda per far passare le loro idee.

Non sorprende, dunque, che Philippot e Dupont-Aignan si siano affrettati a sventolare il vessillo della nuova protesta anti-pass sanitaire. Domani, come accaduto mercoledì, sfileranno cortei in tutta la Francia “contro la dittatura sanitaria”. Tra i presenti, ci saranno anche figure di primo piano dei gilet gialli come Jérôme Rodrigues, che in una live su Facebook è insorto contro l’obbligo di vaccinazione perché “il mio corpo mi appartiene, è la mia unica libertà”. Maxime Nicolle, portabandiera dell’ala estremista dei gilet gialli, sarà ugualmente presente. Su Facebook, ha paragonato la vaccinazione obbligatoria a “uno stupro”.

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