editoriali
La crepa nel “muro blu”
Gran vittoria dei Lib-dem inglesi in una suppletiva che dà da pensare ai Tory
Il risultato è strabiliante anche se piccolo, un accenno di crepa che chissà se si ferma lì o se poi si rovina il muro per davvero. Alle suppletive di Chesham and Amersham, nel Buckinghamshire, Inghilterra sud-orientale, il Partito liberaldemocratico ha vinto a sorpresa strappando ai Tory un seggio che controllavano dalla metà degli anni Settanta. Lo swing di voti è stato enorme, sia dal Labour sia dai Tory: il 25 per cento in tutto, quando ancora nel dicembre del 2019, cioè un anno e mezzo fa, l’allora deputata conservatrice aveva vinto con un margine molto solido (Cheryl Gillan aveva conquistato questo seggio per la prima volta nel 1992: è morta di cancro ad aprile, per questo ci sono state le suppletive). La candidata dei Lib-dem, Sarah Green, aveva ancora la faccia incredula quando ha ringraziato gli elettori, ma subito ha definito il significato politico di questa vittoria: “I Tory si sono messi a dare troppo per scontato il loro sostegno”. Naturalmente la Green fa leva sui suoi 21.517 voti e sul distacco dal candidato conservatore, Peter Fleet, scartato di più di ottomila voti, e parla di un colpo netto e ben assestato alla leadership di Boris Johnson.
Dentro ai Tory si piagnucola, molti sostengono che è vero, Johnson mai avrebbe pensato che questo fosse un seggio contendibile, e quindi non ha dato aiuto. C’è chi dice che sono gli ultimi (o i primi di una nuova serie?) morsi della Brexit e c’è chi dice che è il nuovo picco pandemico. Come in tutte le elezioni locali gli elementi che entrano in gioco sono molti, ancor più in una suppletiva come questa in cui è venuta a mancare la personalità forte della Gillan. Ma il senso politico è chiaro: questo è il “blue wall”, il tesoro elettorale dei Tory di Boris Johnson, quello che gli ha permesso di ridisegnare la mappa politica del Regno, quello per cui il premier è disposto a tutto, anche a spendere, rigoroso com’è, moltissimi soldi pubblici. Una crepa in questo muro è un segnale che non va ignorato ancora più da un leader come BoJo che sa quanto possa essere volubile un elettore confuso.
la sconfitta del dittatore