EDITORIALI

È l'ora della vaccine diplomacy

L’Ue deve concentrarsi sulle donazioni delle dosi. Una guerra da vincere

Nel momento in cui la sua campagna di vaccinazione sta accelerando, l’Unione europea farebbe bene a iniziare a organizzarsi per donare le dosi in eccesso ai paesi poveri. Una prima buona occasione sarà al Global Health Summit di venerdì sotto la presidenza di Mario Draghi e Ursula von der Leyen. Nella pandemia di Covid-19 nessuno sarà al sicuro finché tutti non saranno al sicuro. Lo strumento Covax per i paesi a basso e medio reddito fatica a decollare, in particolare dopo che l’India ha deciso di imporre restrizioni alle esportazioni. L’annuncio dell’Amministrazione Biden di sostenere la sospensione della protezione dei brevetti ha fatto molto rumore, ma nulla per risolvere il problema della scarsità di vaccini a livello globale. Con la Cina, l’Ue è l’unico produttore che ha esportato centinaia di milioni di dosi, ma i principali beneficiari (Giappone, Regno Unito e Canada) sono paesi ricchi. Da agosto ci saranno milioni di dosi inutilizzate in Europa. Quale migliore occasione per lanciarsi nella “vaccine diplomacy”? Alcuni paesi europei hanno già iniziato. La Svezia ha annunciato la donazione a Covax di un milione di dosi di AstraZeneca (non servirà più perché riservato alla popolazione più anziana che sarà già vaccinata). La Francia ha promesso che da giugno donerà 500 mila dosi ai paesi africani. Il Portogallo da luglio donerà un milione di dosi alle sue ex colonie come Angola e Mozambico. La Lituania ha deciso di donare 200 mila dosi a Ucraina, Georgia, Moldavia. La Romania ha già iniziato a fornire 200 mila dosi alla Moldavia. La Spagna ha detto che metterà a disposizione 7,5 milioni di dosi per l’America del sud. Ma le iniziative individuali, verso le rispettive aree di influenza o interesse, non faranno la differenza. Serve un’azione comune a livello europeo. L’Ue, che con gli Stati Uniti  ha vinto la gara globale per lo sviluppo dei vaccini migliori, ora può vincere la guerra diplomatica delle dosi. Se al suo fianco ci sarà anche Joe Biden, tanto meglio.

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