The day after in America
Il piano di Trump per arrivare dal voto alla violenza nelle strade e prendersi di nuovo la Casa Bianca
Nel giorno delle elezioni americane il timore più grande è quello di un “perception hack”, come dicono gli specialisti della disinformazione, quindi che qualcuno proietti in diretta davanti agli occhi del paese qualcosa che in realtà non sta accadendo. Il cittadino lo vede sui social media, sente che molti nella sua bolla ne parlano, si convince che sia vero. Prima che qualcuno riesca a chiarire come stanno davvero le cose, la realtà alternativa è ormai diventata dominante nella testa di una percentuale enorme di americani e produce conseguenze. Metà dell’America si fisserà a credere in una versione. L’altra metà vorrà credere a quella opposta. Entrambe le parti crederanno che l’altra ha rubato le elezioni.
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- Daniele Raineri
Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)