(foto LaPresse)

“Abolish the police”, come servire una schiacciata a Trump

Daniele Raineri

Il duello Sanders vs Biden avrebbe dovuto far capire che gli elettori non hanno voglia di slogan radicali

Roma. Proprio quando il presidente americano Donald Trump è sballottato da due crisi enormi, prima la pandemia poi le due settimane di proteste in tutta la nazione contro il razzismo e la violenza della polizia – e i sondaggi dicono che Trump è molto in difficoltà – i suoi oppositori vedono il dibattito politico spostarsi su un tema che aiuterà il presidente a risollevarsi, e mancano soltanto cinque mesi alle elezioni. Si parla molto in questi giorni di “defund the police” e “abolish the police”, quindi della richiesta di tagliare i fondi riservati alla polizia oppure, nella versione più radicale, di abolire la polizia. I due slogan circolano molto e già hanno conseguenze dirette sulla politica. A Minneapolis la maggioranza dei consiglieri comunali ha annunciato che smantellerà la polizia cittadina a partire dal primo appuntamento utile, l’approvazione del budget della città a luglio. Cinque giorni fa il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha dichiarato agli attivisti che manifestavano davanti a casa sua che taglierà 150 milioni di dollari dal bilancio del dipartimento di polizia della città – che sfiora un miliardo e duecentomila dollari l’anno. A New York una quarantina di candidati alle elezioni per il consiglio comunale del 2021 ha già fatto propria l’idea di tagliare un miliardo di dollari dal budget di sei miliardi di dollari l’anno destinato alla polizia di New York. In altre città, come Dallas e Philadelphia, ci sono richieste simili. 

 

 

Ci sono significati diversi attribuiti a questi slogan. Per molti “tagliare i fondi alla polizia” vuol dire ridistribuire gli stessi soldi in una gamma di servizi diversi, come l’assistenza sociale, che possono essere più utili nei quartieri poveri e nelle comunità più violente. E “abolire la polizia” vorrebbe dire in realtà immaginare una polizia diversa, senza i blindati acquistati dal Pentagono dopo le guerre in Iraq e in Afghanistan e magari con una ridefinizione dei reati che eviti – per esempio – che i giovani neri finiscano in massa in prigione per lo spaccio di droghe leggere oppure no a seconda dello stato in cui vivono. Per altri invece non c’è un compromesso: abolire la polizia vuol dire proprio abolire la polizia. Secondo questa visione i reati hanno soltanto cause sociali, una volta risolte quelle non ci saranno più crimini e criminali e quindi si vivrà meglio senza la polizia. Sembra già di sentire il rombo della campagna repubblicana che accende i motori.

 

Tutte le distinzioni e i chiarimenti su cosa vorrebbe dire davvero “defund the police / abolish the police” non saranno compresi o saranno compresi soltanto da una minoranza. Ci sarà invece uno scontro tra slogan massimalisti, da una parte “abolish the police” e dall’altra “law and order!” – che Trump ha già scritto dieci volte su Twitter. In breve: il movimento Black Lives Matter ha rimpicciolito l’immagine di Trump per due settimane, ma la coda di questi giorni potrebbe consegnargli un’ottima ripartenza nella campagna presidenziale. C’è materiale polemico in abbondanza. Secondo il Crime Lab dell’Università di Chicago, che aggiorna i dati sul crimine dal 1961, nel fine settimana di sabato 30 e domenica 31 maggio c’è stato un record di violenza, 25 persone uccise da armi da fuoco e altre ottantacinque ferite – senza precedenti. Questo tipo di statistiche nei prossimi giorni sarà molto citato.

 

Sappiamo che gli elettori democratici non vogliono uno sbilanciamento troppo a sinistra e lo sappiamo perché le primarie del partito sono state una lotta durissima tra l’ala centrista di Joe Biden e quella molto più a sinistra di Bernie Sanders e quella centrista ha prevalso nei numeri. Anche in quel caso c’era una distorsione ottica. Quello che sembrava ovvio sui social – dove Sanders andava fortissimo – non era quello che la maggioranza degli elettori democratici voleva sentire e alla fine ha premiato Biden. E infatti ci sono democratici che respingono questa linea che arriva dalle proteste. Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, non è d’accordo con lo smantellamento della polizia, anche se ormai non può più battere il voto dei suoi consiglieri. Il sindaco di New York, Bill De Blasio, dice: “Per la gente che chiede di tagliare i fondi alla polizia: non è questa la strada”. E Karen Bass, deputata dem della California e presidentessa del Caucus degli afroamericani al Congresso (il gruppo che riunisce quasi tutti gli eletti afroamericani), ha dichiarato: “Non credo che dovremmo tagliare i fondi alla polizia”.

Di più su questi argomenti:
  • Daniele Raineri
  • Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)