Uomini dei Marines della base Myer-Henderson Hall di Washington si allenano durante il lockdown (foto LaPresse)

Il vademecum dei Marine americani per non essere infettati dal Covid

Massimiliano Vitelli

Una lettera del responsabile della preparazione fisica del corpo delle Forze armate spiega ai militari i quattro passaggi per minimizzare i rischi del contagio

Dura la vita dei Marines, ma ora, con l’emergenza del Covid-19, il loro mestiere si complica ulteriormente. Dall’inizio della pandemia, il corpo speciale militare degli Stati Uniti d’America è alle prese con diversi problemi, logistici e operativi. Cosìì, in soccorso dei circa 182.000 militari, arrivano le indicazioni e i consigli di Stephen Armes, Director Marine Corps Fitness Division (il responsabile della preparazione fisica dei militari), che sul sito ufficiale del Corpo ha pubblicato una lettera aperta nella quale detta le linee guida per affrontare l’emergenza.

 

“Marines, la vostra salute e il vostro benessere sono la mia priorità”, si legge in apertura di comunicato. “Per accrescere il sistema immunitario e per minimizzare le possibilità di contrarre il Covid-19, ci sono quattro aree che richiedono la vostra immediata attenzione: idoneità fisica, nutrizione, igiene e resilienza”. Il colonnello affronta poi punto per punto le quattro sezioni.

 

 

Idoneità fisica. “Un moderato esercizio fisico aiuta a combattere le infezioni e i batteri. È comprovato che un buon stato di forma porti benefici alla salute. Detto questo, le ricerche sulle performance atletiche hanno dimostrato che gli atleti sono più suscettibili ad ammalarsi nelle 72 ore seguenti un workout, quindi da ora, marines, dovrete continuare ad allenarvi evitando lavori ad alta intensità e quelli dove è richiesto un grande impiego di energie. Vi raccomando di mantenere ampie distanze (6 feet, 180cm circa, ndr) e di dormire almeno 7-9 ore per notte.

 

Nutrizione. “L’alimentazione è un componente fondamentale per il benessere dell’uomo e mangiare i giusti cibi aiuta il sistema immunitario”. Nella lettera, Armes non entra nello specifico, rimandando gli interessati a consultare il sito della Fda (Food and Drug Administration).

 

Igiene.  “Il Covid-19 si trasmette principalmente stando vicino o a contatto con una persona infetta. Il virus entra nel corpo attraverso i polmoni, il naso, gli occhi e la bocca. Una buona igiene contrasta fortemente il contagio”. In questo caso, i consigli sono quelli ormai noti a tutti. “Lavatevi spesso le mani, utilizzate le mascherine, i gel igienizzanti, smettete di fumare e disinfettate spesso le superfici con le quali venite a contatto”.

 

 

Resilienza. “Le ricerche dimostrano che una riduzione dello stress è fondamentale per mantenere in salute il sistema immunitario”, spiega il colonnello, che poi elenca alcuni esempi. “Fate delle pause dal guardare o ascoltare le notizie dei media e utilizzate senza eccessi anche i social”. “Durante la giornata prendetevi del tempo per rilassarvi, considerando la possibilità di modificare alcune attività che solitamente svolgete quotidianamente”. “La distanza sociale non significa isolamento sociale. Mantenete i rapporti con i familiari, gli amici e gli altri marines”. “Impegnatevi in pratiche spirituali, esse aiutano ad alleviare lo stress. Siate meno duri con voi stessi e con gli altri”.

  

Lo United States Marine Corps (questo il nome completo) è nato il 10 novembre 1775, è suddiviso in tre sezioni (Marine Corps Forces, Marine Corps Security Forces e Marine Corps Security Guards) e sta affrontando uno dei periodi più difficili della sua gloriosa storia. Il Covid-19 sembra propagarsi con molta facilità tra i militari, sfruttando gli spazi stretti all’interno delle caserme, sulle navi, nei capannoni. Il contatto ravvicinato tra i soldati nelle mense, le brandine spesso posizionate a pochi centimetri l'una dall’altra, i corrimano delle strutture. I contagi aumentano di giorno in giorno, anche se dal quartier generale c’è grande riserbo sui numeri. Una delle poche notizie trapelate è quella di più di 200 marines contagiati a bordo della portaerei Roosvelt all’inizio di aprile. Dopo un braccio di ferro tra i vertici e Brett Crozier, il comandante della nave, l’equipaggio è stato sbarcato, la portaerei messa in quarantena e poi sanificata. La vicenda è stata fatale al capitano cinquantenne, che è stato sollevato dall’incarico “per non essere stato in grado di gestire l’emergenza, per aver causato il panico tra i suoi uomini e per non aver seguito le procedure del U.S. Navy”.

 

Ci sono stati problemi anche nel San Diego Boot Camp, dove è scoppiata l’ennesima emergenza. Giovedì scorso quasi cinquanta reclute della Compagnia Bravo, Primo battaglione d’addestramento, sono risultate positive ai test del Covid-19. “Al momento sono tutti asintomatici – si è affrettato a specificare il capitano Martin Harris – ma siamo abbastanza convinti che il numero dei positivi crescerà. Ci attendiamo che alcuni manifesteranno i sintomi”. E ora il Camp è stato posto in quarantena. La situazione del Corpo dei Marines resta top secret. Intanto il generale David H. Berger ha cancellato il “Semiannual PTF”,la sessione semestrale dei test di preparazione fisica e combattimento.  

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