Il ministro della sanità tedesco Jens Spahn, a sinistra, e il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer (LaPresse)

La Germania testa il suo approccio (semiaperto) nel Nord Reno-Vestfalia

Micol Flammini

Gli esperti avvertono: “la situazione peggiorerà”. Il Land più colpito non chiude i confini ma tiene gli abitanti appesi a certi dispacci

Roma. Il numero dei casi di contagio da coronavirus in Germania è aumentato in un solo giorno di molte unità, passando dai 902 confermati domenica sera a oltre mille persone positive al tampone nella giornata di ieri. Il ministro della Salute, il cristianodemocratico Jens Spahn, ha convocato una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Lothar Wieler, direttore del Robert Koch Institut, e il virologo Christian Dorsten. L’obiettivo era convincere i tedeschi che l’unico modo per combattere il virus è rallentare il contagio, stare isolati, evitare manifestazioni. Chi può stia a casa, ha detto il ministro che ha chiesto, ancora una volta, di rimandare gli eventi con più di mille persone. La decisione poi spetterà ai governatori locali dei vari Länder che, in misura diversa, sono stati colpiti dal Covid-19. Spahn si è limitato a fare raccomandazioni, ha detto che le partite della Bundesliga dovrebbero essere giocate a porte chiuse, gli esperti al suo fianco hanno avvertito che la situazione è grave e lo sarà sempre di più, basta guardare l’Italia.

 

La Germania, oltre al turista tedesco morto in Egitto, ha avuto ieri le sue prime due vittime sul territorio nazionale. Ha un panorama tutto suo in fatto di età media dei contagiati, la fascia di età va soprattutto dai 20 ai 50, “ma è solo un’istantanea”, ha detto Wieler, “la situazione cambierà”. C’era attesa e anche fatalismo durante la conferenza stampa che si è tenuta a Berlino, nella capitale tedesca i casi sono 48, ma gli occhi di tutta la nazione sono puntati altrove, tutti più a ovest verso una delle regioni più attive, il Nord Reno-Vestfalia. Il Land ha registrato 484 contagi, è una delle zone più produttive, con più scambi e più trasporti e soprattutto è lo stato da cui provengono tutti e quattro gli uomini che si sfideranno il 25 aprile per prendere il posto di Annegret Kramp-Karrenbauer, ossia di Angela Merkel, come leader della Cdu. Norbert Röttgen, presidente della Commissione esteri al Bundestag, Armin Laschet, governatore del Land, Friedrich Merz, l’ex capogruppo della Cdu e nemesi della Merkel, e infine uno degli uomini più in vista in questo periodo in cui c’è da gestire una crisi sanitaria: proprio Jens Spahn. Il distretto con più contagi è Heinsberg che da solo conta 292 casi e non è stato isolato.

 

Tutto ha avuto inizio da una festa di Carnevale a metà febbraio, prima una coppia e poi il contagio si è esteso. L’amministratore della zona, Stephan Pusch, ha detto che non vuole fare di Heinsberg una zona rossa, “non è questo il nostro approccio”, ha detto – le prime zone rosse in Italia sono state dichiarate il 22 febbraio con meno di 100 contagi certificati. Ogni giorno pubblica dei dispacci, ai quali gli abitanti del distretto sono appesi per sapere come comportarsi, molto è lasciato alla singola iniziativa: i bar chiudono prima, anche le scuole sono state chiuse e in ospedale, soprattutto per chi deva visitare i bambini appena nati, ci sono delle procedure restrittive. Nei suoi dispacci, ne pubblica diversi al giorno anche sulla sua pagina Facebook e vengono chiamati i “Pusch Report”, comunica a quanto è arrivato il numero dei pazienti e nonostante Heinsberg condivida parte della sua frontiera con i Paesi Bassi, Pusch non pensa a nessun ordine restrittivo. E’ un confine di circa 78 chilometri, “per sigillare un’area così grande avrei bisogno dell’esercito. Non puoi farlo qui. Crisi come queste possono essere risolte solo insieme, con i residenti e attraverso la fiducia”. Anche Spahn ha parlato di fiducia e il Nord Reno-Vestfalia, governato da un altro degli aspiranti successori della Merkel, Armin Laschet, non chiuderà i confini che condivide sia con il Belgio sia con i Paesi Bassi.

 

La preoccupazione del governo tedesco è rivolta al sistema sanitario, si teme che possa non reggere la pressione. Nel Nord Reno-Vestfalia mancano i medici e in tutta la Germania in ospedale vengono accettati soprattutto i casi più gravi, per la maggior parte viene favorito l’isolamento domestico e la cura a casa. In un articolo apparso sulla Deutsche Welle durante il fine settimana, molti tedeschi dicevano che la risposta al Covid-19, anzi al Sars-CoV-2 secondo la dicitura del Robert Koch Institut, è stata lasciata troppo in balia della gestione locale, secondo Spahn sono infatti le autorità locali le più adatte a valutare e a prendere decisioni, e così in alcuni Länder i cittadini si sono lamentati della la mancanza di un numero da chiamare in caso di necessità o di direttive chiare da seguire. La Germania sta realizzando adesso che il principio di fiducia potrebbe non essere abbastanza e teme molto per le ricadute sull’economia. Per questo il governo ha già preparato un pacchetto di aiuti da destinare alle compagnie più a rischio, come la Lufthansa.

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