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Farsi leggere dai millennial, con il medio oriente nel cuore

Micol Flammini

Alla direzione del Financial Times arriva Roula Khalaf

Roula Khalaf è emozionata, felice, entusiasta: thrilled, ha scritto su Twitter. Da gennaio 2020 sarà lei il nuovo direttore del Financial Times, prenderà il posto che per quattordici anni è stato di Lionel Barber, il giornalista britannico che ha preso in mano il quotidiano londinese nel 2005, lo ha capovolto, rivoluzionato, ricostruito, permettendogli di sopravvivere al periodo oscuro della carta stampata. Nell’anno in cui il Financial Times ha festeggiato il traguardo del milione di lettori paganti, Barber ha deciso di fare un passo indietro, sollevato dal fatto che l’incarico andrà a chi lo ha affiancato – e sicuramente osservato – negli ultimi tre anni, anche durante i “periodi tumultuosi”, come li descrive lui, dedicati a far tornare il quotidiano ai “gold standard”. Lui, Barber, è inglese, figlio di un giornalista e con due figli, abituato a seguire l’economia con tutte le sue bizze – abbandonò gli Stati Uniti, dove era corrispondente, per l’Unione europea nel 1992, i primi erano diventati vecchi e noiosi, ha detto lui, la seconda era ancora tutta fare – lei, Khalaf, è libanese, cresciuta durante la guerra civile, due figli anche lei, una carriera da corrispondente, prima nel nord Africa, poi in medio oriente, tanti esteri e meno economia, abituata a seguire più le rivoluzioni che i mercati. Roula Khalaf negli anni si è occupata delle primavere arabe, vinto premi, tra cui uno per l’articolo “The Muslim sisterhood” sulla vita delle donne in Egitto, nuova forza politica determinante e vitale. Lui, Barber, è arrivato al Financial Times nel 1985. Lei, Khalaf, dieci anni dopo, nel 1995, dopo aver lavorato per la rivista Forbes a New York. In quel periodo si è occupata anche di Jordan Belfort, il wolf of Wall Street, quello vero, che poi ha ispirato la pellicola di Martin Scorsese. Belfort nella sua autobiografia scrive: “L’assalto della stampa era iniziato nel 1991, quando una giornalista insolente della rivista Forbes, Roula Khalaf, mi definiva come una versione distorta di Robin Hood, che ruba ai ricchi e dà a se stesso e la sua allegra banda di broker”. Belfort scrive che Roula si sarebbe meritata una A per intelligenza e il suo personaggio compare anche nel film con un altro nome, Aliyah Farran, e un altro volto, quello di Sandra Nelson.

 

La nomina di Khalaf è la prosecuzione della rivoluzione di Barber, che ha scelto non soltanto di sperimentare il business digitale, ma anche di allentare l’attenzione sui temi economici per concentrarsi anche su storie, reportage, inchieste, come quella sul dirigente pubblicitario Martin Sorrell o sull’imprenditore britannico Lawrence Jones. Roula Khalaf, che negli anni ha contribuito a fondare e incrementare le redazioni in medio oriente, oltre a essere vicedirettore, ha coordinato anche il lavoro dei corrispondenti in giro per il mondo, più di cento. Il suo arrivo, per quanto sia stata collaboratrice e prodotto della direzione di Barber, determinerà anche dei cambiamenti che lei ha promesso saranno sulle orme del suo predecessore, “the great @lionebarber”. Ma la sua carriera, piena, frenetica, appassionata in cui ha dimostrato capacità di gestione e tanta dedizione per il suo giornale è una sicurezza anche per Tsuneo Kita, presidente di Nikkei, proprietario della FT che ha già chiarito che i ventiquattro anni di carriera nel giornale hanno dimostrato tutta l’integrità della vicedirettrice, oltre a determinazione e buon senso. “Sono pienamente fiducioso”, ha detto Kita. Anche l’arrivo di Nikkei è una rivoluzione cercata da Barber, il più grande gruppo mediatico giapponese ha acquistato la Ft nel 2015 dalla Pearson, che la possedeva dal 1957.

 

Con Roula Khalaf si apre un nuovo capitolo. Il passaggio così come lo ha voluto il direttore dimissionario sarà in continuità con la visione che Barber, e anche Khalaf come sua vice, aveva iniziato a impostare, l’idea di un giornale che detti l’agenda, ricco, difficile, pieno di domande e con qualche risposta e che è riuscito nella più difficile delle imprese: farsi leggere dai millennial. Oltre a tutto questo, oltre a essere ex corrispondente, fondatrice di redazioni in medio oriente, vincitrice di premi, autrice di libri, c’è un altro dettaglio: Roula Khalaf è una donna. La prima a dirigere il giornale. Anche l’Economist, l’altro giornale economico britannico, è stato affidato a una donna, Zanny Minton Beddoes che lo dirige dal 2014.

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