Una donna e dei bambini vicino alla scritta murale “Buon Natale 2018/2019, buone feste” nel villaggio di Yagma, a nord di Ouagadougou, il 17 settembre 2019 (LaPresse)

Come un cristiano in Burkina Faso

Redazione

È in corso una pulizia religiosa che ricorda quella che avvenne a Mosul

“Nel silenzio generale, in alcune aree del Burkina Faso sta avvenendo quanto accaduto nel nord dell’Iraq nel 2014”, dice il direttore in Italia di Aiuto alla chiesa che soffre, Alessandro Monteduro. Nello stato africano è in corso una pulizia religiosa che ricorda quella che sfollò i “nazareni” da Mosul. Solo dai villaggi di Hitté e Rounga, assaltati dai fondamentalisti islamici pochi giorni fa, sono scappati duemila cristiani per rifugiarsi in una scuola della vicina Titao, dove, come rivela il Catholic Herald, sono ormai settemila i profughi giunti dai villaggi della zona. Racconta un testimone dell’attacco a Hitté: “All’inizio di settembre, 16 uomini sono arrivati nel villaggio e hanno intercettato gli abitanti che tornavano dai campi. Alcuni di quegli uomini hanno costretto la gente a entrare in chiesa, dove hanno minacciato i cristiani ordinando loro di lasciare le proprie case entro tre giorni. Altri intanto davano fuoco a tutto quello che trovavano sulla loro strada. Ora a Hitté non c’è più neanche un cristiano né un catecumeno”. “Non c’è più alcun cristiano ad Arbinda”, ha detto un contatto della ong Barnabas. Ottantadue pastori, 1.145 cristiani e 151 famiglie sono fuggiti dalla violenza islamista nella nazione a maggioranza musulmana.

  

Il 15 febbraio un prete di 72 anni è ucciso al confine a Nohao. Il 19 febbraio muore un pastore protestante. Il 23 aprile un pastore vicino alla città principale di Arbinda nel Sahel. Il 28 aprile, nella piccola città di Silgadji, assassinano il pastore ottantenne, suo figlio, il cognato, un insegnante di scuola elementare e altri due. Il 12 maggio uccidono sei persone, tra cui un prete, in un assalto a una chiesa a Dablo. Poi il 13 maggio l’uccisione di quattro fedeli a Singa durante una processione con una statua di Maria. Il 26 maggio l’omicidio di quattro fedeli durante la messa a Toulfe. Quanto ancora andrà avanti l’eccidio e l’epurazione dei cristiani prima che l’occidente colleghi le antenne su questa persecuzione unica al mondo per entità e costanza?

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