È la fine dei Beatles, la cellula dello Stato islamico che uccideva gli ostaggi occidentali in Siria

Combattenti curdi hanno catturato gli ultimi due foreign fighters del gruppo ancora a piede libero. Tutti e quattro erano cresciuti a Londra

Enrico Cicchetti

Combattenti curdi in Siria hanno catturato due foreign fighters britannici, membri di una cellula dello Stato Islamico chiamata “i Beatles”. I terroristi erano stati catturati già a metà gennaio ma la notizia è stata confermata solo ieri alla stampa da alcuni funzionari dell’esercito americano. Gli ultimi due membri della cellula (composta da quattro persone) a rimanere in libertà erano Alexanda Kotey, 34 anni, e El Shafee Elsheikh, 29 anni. Tutti e quattro erano cresciuti a Londra ovest e tutti si sono ritrovati nella stessa cellula dello Stato Islamico che custodiva, torturava e uccideva ostaggi in Siria e in Iraq. Furono soprannominati "i Beatles" dai loro ostaggi a causa del loro accento britannico. Funzionari statunitensi ritengono che il gruppo abbia decapitato più di 27 ostaggi occidentali e ne abbia torturati molti di più.

     

•        Mohammed Emwazi, soprannominato Jihadi John, il presunto capobanda del gruppo, è stato ucciso in uno attacco con i droni nel 2015 a Raqqa, l'ex capitale di fatto in Siria dell'Isis. Era il miliziano mascherato che ha partecipato a raccapriccianti video di propaganda, schernendo le potenze occidentali prima di decapitare gli ostaggi. Tra le vittime apparse in quei video, gli assistenti umanitari britannici David Haines e Alan Henning, i giornalisti statunitensi James Foley e Steven Sotloff e l'operatore umanitario americano Peter Kassig. 

•        Aine Davis, incarcerato in Turchia lo scorso anno con accuse di terrorismo, dopo essere stato arrestato nei pressi di Istanbul nel 2015.

•        Alexanda Kotey, un altro londinese dell'ovest, ha preso parte alla tortura degli ostaggi, dice il Dipartimento di stato degli Stati Uniti.

•        Al Shafee Elsheikh "si è guadagnato una reputazione per waterboarding, finte esecuzioni e crocifissioni" sui prigionieri, sostiene il Dipartimento di stato americano

     

I due miliziani sono stati catturati da membri delle forze democratiche siriane sostenute dagli Stati Uniti (Sdf), che combattono le ultime sacche di resistenza dei jihadisti in Siria. Le identità dei terroristi sono state successivamente confermate dallwe impronte digitali e altri dati biometrici. Si dice che i due abbiano fornito preziose informazioni dopo la loro cattura. Ciò può essere utile per rispondere a importanti domande su cosa è accaduto ai combattenti stranieri quando il cosiddetto califfato si è disintegrato. Quante tra le migliaia di combattenti stranieri sono stati uccisi e quanti sono fuggiti in altri paesi o stanno cercando di tornare a casa? Questi uomini sono obiettivi prioritari.

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