Gli Usa lasciano l'Unesco, il carrozzone che ha cancellato la Gerusalemme ebraica

Redazione

Sperperi e accuse di antisemitismo. Washington dice basta, dal 2018 sarà semplice osservatore

Il dipartimento di Stato ha annunciato che gli Stati Uniti usciranno dall'Unesco, l'agenzia dell'Onu che Washington accusa di antisemitismo. Gli americani, che sono uno dei membri fondatori dell'organizzazione, resteranno membri fino al dicembre 2018 per poi diventare semplici osservatori. Tra le motivazioni fornite da Washington c'è anche una questione economica. Secondo il presidente americano Donald Trump, esiste una sproporzione tra il contributo dato dagli Stati Uniti all'Onu, pari al 22 per cento dei fonti per il budget e al 28 per cento per le missioni di pace. Irina Bokova, direttore generale dell'Unesco, ha detto che il ritiro degli Stati Uniti genera "profondo rammarico". Proprio in questi giorni, l'agenzia era in procinto di nominare un nuovo direttore, una posizione contesa da due ex ministri, quello del Qatar, Hamad bin Abdulaziz al-Kawari, e quello francese, Audrey Azoulay.

  

 

Non è la prima volta che Washington abbandona l'Unesco, l'agenzia che si propone di incoraggiare la pace e l'educazione nel mondo. Era già successo nel 1984, quando l'Amministrazione Reagan accusò l'agenzia di corruzione e di essere ideologicamente schierata in favore dell'Unione sovietica.

 

La decisione arriva dopo una serie di decisioni prese dall'Unesco e giudicate dagli Stati Uniti avverse a Israele. Nel 2011, Washington decise di tagliare i finanziamenti all'agenzia dopo che l'Unesco aveva concesso alla Palestina lo status di membro dell'organizzazione. L'anno scorso, Israele decise invece di sospendere ogni tipo di cooperazione, dopo che una risoluzione adottata dall'agenzia censurò ogni riferimento al legame esistente tra la comunità ebraica e i luoghi sacri di Gerusalemme. Sempre in quel documento, l'Unesco criticava anche gli insediamenti israeliani nella West Bank. Quest'anno, anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato l'Unesco per avere dichiarato la città vecchia di Hebron, nella West Bank, patrimonio dell'umanità.

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