Scaramucci invia messaggi non troppo cifrati a Priebus

"Cent'anni fa gli spioni li avremmo impiccati". Il capo del personale di Trump è stato accusato pubblicamente dal nuovo responsabile della comunicazione di essere una "talpa". Nel giro di pochi giorni ha incassato un uno-due micidiale

Redazione

Non bastano gli attacchi via tweet del presidente Donald Trump al suo ministro della Giustizia, Jeff Sessions, che ogni giorno deve ribadire il suo impegno a portare avanti il mandato e ogni giorno pare per lui comunque l'ultimo. Ora c'è anche Reince Priebus, chief of staff di Trump, sempre più emarginato, e accusato pubblicamente. Nel giro di pochi giorni Priebus ha incassato un uno-due micidiale. Il primo colpo è stata la nomina di Anthony Scaramucci a responsabile della comunicazione, che ha già portato alle dimissioni di Sean Spicer e che è stata contestata sia da Priebus sia da Steve Bannon, superconsigliere trumpiano. Trump ha fatto di testa sua, come spesso accade, concedendo una vittoria al “club newyorkese” guidato da Ivanka Trump e dal marito Jared Kushner. Priebus è stato estromesso dal processo decisionale e ieri lo scontro interno è diventato pubblico, in diretta sull'odiatissima Cnn, per opera di Scaramucci, appunto, soprannominato “The Mook”, lo scroccone, ma ben intenzionato a dare una svolta, dice lui, al modo di fare che vige ora alla Casa Bianca.

 

Tutto è iniziato ieri sera quando Scaramucci si è infuriato perché Politico ha pubblicato un articolo con informazioni relative alla sua situazione finanziaria. La documentazione è pubblica, ma secondo Scaramucci sarebbe stata rivelata da una “talpa” della Casa Bianca e questo è “un reato”. Per questo il direttore della comunicazione della Casa Bianca ha dato mandato all'Fbi di indagare su chi ci sia dietro la “fuga di notizie”. E il principale indiziato è, per l'appunto, Priebus.

La notizia è stata confermata dal giornalista del New Yorker, Ryan Lizza.

 

  

Ma, soprattutto, è stata confermata dallo stesso Scaramucci che, proprio mentre Lizza era in diretta, ha chiamato la Cnn. Il capo della comunicazione della Casa Bianca ha esordito dicendo di dover riferire un messaggio suo e del presidente: “Abbiamo un'idea chiara di chi siano le talpe. E di chi c'è al vertice. Le fughe di notizie sono così gravi che 150 anni fa queste persone sarebbero state impiccate”.

 

Quindi ha attaccato Priebus: “Il pesce puzza dalla testa. Se Reince vuole spiegare di non essere una talpa, può farlo”. E quando il conduttore gli ha fatto notare che in passato, parlando del suo rapporto con il capo di gabinetto, lo aveva definito “un fratello”, ha replicato: “Sì, come Caino e Abele”. Ha poi aggiunto di non essere certo del fatto che “il rapporto con Priebus sia recuperabile o no”. Più che un attacco, una sentenza di morte.