Barack Obama sul palco di Rho (foto LaPresse)

L'Obama pop di Milano, tra clima, viver sano e qualche bisticcio con Michelle

Redazione

L'ex presidente parla a 360 gradi, da Trump al clima, fino a qualche aneddoto sulla sua nuova vita da icona ambientalista

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è apparso rilassato durante la giornata di oggi a Milano: sul palco è a suo agio nella sua nuova veste di attivista e icona della lotta al cambiamento climatico, paladino del mangiar sano, dell'accoglienza e delle possibilità per tutti, giovani in primis. L'ex presidente degli Stati Uniti parla di tutto, da Donald Trump a Matteo Renzi (o più semplicemente "Matteo"), passando per il clima e il suo rapporto con l'Italia ("tornerò spesso", dice).

 

Prima di tutto il clima: "A Parigi con Matteo siamo arrivati a un accordo significativo", ha ricordato Obama, che ha celebrato l'accordo climatico ratificato da 72 paesi nel 2015. L'ex presidente ha insistito sulla necessità di invertire la tendenza dei cambiamenti climatici. Ed è proprio di oggi la notizia secondo cui la Casa Bianca ha posticipato l'incontro con cui l’Amministrazione Trump avrebbe dovuto decidere se rispettare o abbandonare l'accordo di Parigi. Ma Obama si è comunque detto "certo che gli Stati Uniti continueranno ad andare nella giusta direzione" in materia di tutela dell'ambiente, contrastando i cambiamenti climatici. L'ex presidente ha definito l'accordo di Parigi come un testo "senza precedenti". "L'importante è che noi diamo il buon esempio", aggiunge Obama, che facciamo da "guida per gli altri paesi", sottolineando che l'accordo di Parigi è stato fondamentale per "l'accordo tra Cina e Stati Uniti". Il testo ha "creato un'impalcatura attraverso la quale ogni anno ogni paese può fare di più per ridurre le emissioni". Poi la frecciatina finale: "Quando le cose non vanno c'è la tendenza a dare la colpa ai politici ma la gente ha i politici che si merita".

 

 

Profughi e clima

 

Obama manda messaggi all'Europa anche su come affrontare il fenomeno degli sbarchi epocali. Come? Nessuna ricetta precisa, a parte il suggerimento di prendere "provvedimenti in grado di fare la differenza". Obama ricorda poi che se migliaia di persone cercano di raggiungere le coste europee la responsabilità è soprattutto nostra e dei cambiamenti climatici. "Tanti profughi sono arrivati in Europa non solo per fuggire dalle guerre, ma anche a causa delle carenze causate dai cambiamenti climatici".

 

Un occhio ai giovani

 

Obama ha spiegato che una volta lasciata la Casa Bianca ha dovuto cercare un altro lavoro. Per questo ora si concentra sui giovani e sulla "formazione della prossima generazione di leadership". "Io e Matteo" Renzi – ha detto – "abbiamo parlato di come creeremo una rete efficiente di attivisti globali" in diversi settori.

 

Cibo, benessere, ambiente

 

Infine il cibo, dove l'equazione semplice è: meno obesi, meno soldi da spendere in sanità, più soldi che restano per lo sviluppo. E di questi tempi, per oscurare la partecipazione di Obama al "Seed&Chips" non occorre che rivolgersi a uno chef. Non uno qualunque, sia chiaro, ma a Sam Kass, già chef alla Casa Bianca e Senior Policy Advisor for Nutrition, considerato uno dei guru della cucina sostenibile, attenta al benessere dell'uomo e al rispetto dell'ambiente. "Creare una cultura del cibo che sia più sostenibile", è stato l'appello lanciato da Obama, che ha ricordato gli sforzi negli Stati Uniti per combattere l'obesità compiuti da Kass. "E' riuscito a ridurre il tasso di obesità tra i bambini per la prima volta in trenta anni", ha ricordato Obama, facendo presente che combattendo l'obesità "si riducono anche i costi sanitari". Così si possono "incanalare questi soldi e alleviare la povertà in tanti luoghi del mondo". Inoltre, ha detto Obama, "migliora la salute e migliorano anche le attività economiche e anche il sistema di sicurezza con meno persone obese". 

 

"Grazie ai vostri sforzi, combattiamo malnutrizione e fame. Ci sono dei successi – ha spiegato l'ex presidente – le persone malnutrite sono diminuite di 160 milioni. Sono stati attivati microfinanziamenti dei paesi in via di sviluppo, la riduzione di malattie come il morbillo". "Nessuna popolazione è destinata alla fame o all'aumento delle temperature. Sono problemi creati dall'uomo che si possono risolvere. Mai dire che è troppo tardi, ma quando si parla di cambiamenti climatici ci siamo vicini. Possiamo lasciare un mondo degno dei nostri bambini con meno conflitti e più cooperazione".

 

La vita dopo la Casa Bianca

 

"Non vivo più alla Casa Bianca. Mi piace molto stare a casa", ha detto l'ex presidente degli Stati Uniti. "Ho litigato con Michelle perché volevo più spazio nell'armadio", ha scherzato Obama, aggiungendo che è impegnato nella stesura del suo terzo libro. "Cosa non mi manca", aggiunge, è "l'unicità nell'isolamento, l'apparato di sicurezza, ne ho parlato anche con Matteo" (sempre Renzi). "Si vive nella bolla, un posto come prigione, una bella prigione, non hai la libertà di movimento: questo non mi manca".

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