Militari afgani fuori dall'ospedale attaccato a Kabul (foto LaPresse)

A Kabul miliziani del Califfato travestiti da medici attaccano un ospedale

Redazione

Il bilancio è di 30 morti e 50 feriti. E' il terzo attacco rivendicato dallo Stato islamico nella capitale afgana nell'ultimo mese

In uno dei più grandi ospedali militari di Kabul un gruppo di assalitori travestiti da medici ha ucciso 30 persone e ne ha ferite altre 50 tra dottori, infermieri e pazienti. L'attacco è stato rivendicato dallo Stato islamico dopo qualche ora. Gli assalitori erano armati di kalashnikov e granate e per fare irruzione nell'edificio un kamikaze si è fatto esplodere all'ingresso e ha neutralizzato le difese della struttura fortificata, circondata da altri luoghi sensibili come ambasciate e postazioni militari.

 

Le operazioni di soccorso ai feriti sono state molto difficili: in Afghanistan oggi si celebra l'anniversario della morte di Fahim Khan, uno dei leader della guerra afghana contro gli invasori sovietici, e stamattina molte strade erano state chiuse per garantire i festeggiamenti per la cerimonia impedendo ai veicoli della polizia di arrivare con rapidità. Alla fine un commando dell'esercito afgano è riuscito a raggiungere l'edificio con un elicottero e ha fatto irruzione passando dal tetto dell'ospedale Sardar Daud uccidendo gli assalitori.  "Un ospedale è un posto considerato immune da ogni religione e da ogni setta. Attaccarlo significa attaccare l'intero popolo afgano e le donne di tutto il paese", ha detto il presidente Ashraf Ghani facendo riferimento alla celebrazione della Festa della donna.

 

Lo Stato islamico ha rivendicato l'attentato tramite Amaq, l'agenzia di stampa di cui il Califfato si serve di solito per divulgare i propri successi militari. Nel celebrare l'attacco, Amaq ha mostrato un'immagine condivisa su Telegram, un sistema di messaggistica molto usato dai miliziani, che mostra uno degli assalitori in azione circondato da cadaveri. In Afghanistan l'organizzazione terroristica ha cominciato a svilupparsi alla fine del 2014 e un anno dopo lo Stato islamico ha annunciato la nascita della provincia di Khorosan, una delle tante che compongono il Califfato. I suoi componenti sono soprattutto pakistani sconfinati in Afghanistan dopo l'offensiva delle forze armate di Islamabad.

 

Non è il primo attacco eclatante nel paese: a febbraio il Califfato aveva ucciso sei funzionari della Croce Rossa e in un altro attentato alla Corte Suprema erano morte 22 persone. Ma nelle ultime settimane anche i talebani hanno compiuto nuovi attentati nella capitale Kabul. Lo scorso 1° marzo una stazione della polizia e una dell'intelligence sono state attaccate dai talebani uccidendo 23 persone e costringendo le forze di sicurezza a un'operazione durata diverse ore prima di avere ragione degli assalitori.

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