Antonio Guterres (foto LaPresse)

Mosca dà l'ok al portoghese Guterres come nuovo segretario dell'Onu

Luca Gambardella
Il Consiglio di Sicurezza trova l'intesa sull'ex premier portoghese. Il socialista, ex Alto rappresentate per i rifugiati, ha vinto la corsa finale contro la rivale bulgara Georgieva

Con molta probabilità il prossimo segretario generale delle Nazioni Unite sarà l'ex premier portoghese Antonio Guterres. A lasciar intendere l'intesa raggiunta (a sorpresa) tra i 15 membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu è stato mercoledì l'ambasciatore russo Vitaly Churkin che ha definito Guterres “evidente favorito" nella corsa a sostituire la carica ricoperta per 10 anni dal sudcoreano Ban Ki-moon. Il voto formale in seno al Consiglio è previsto per giovedì, ma dopo settimane di incertezza sul nome del prossimo rappresentante del Palazzo di Vetro, ora le intenzioni di voto sembrano definite in modo netto. Mercoledì, in occasione di un voto segreto sui 10 candidati già in corsa, nessuno si è opposto alla candidatura del portoghese. Ai rappresentanti al Consiglio di Sicurezza è data la possibilità di esprimersi sui candidati sin dai mesi precedenti il voto formale, scegliendo tra "incoraggiare", "scoraggiare" e "nessuna opinione" in merito a ciascun nominativo. Guterres ha ottenuto 13 incoraggiamenti e due voti di astensione dal giudizio. Dopo il voto del Consiglio di Sicurezza sarà l'Assemblea generale a dare il voto definitivo il cui esito, però, è dato per scontato in favore del portoghese.

 

In attesa del voto finale, per Guterres si è trattato di una sorta di plebiscito che chiude una tornata di negoziati intensa. Socialista, già Alto rappresentate delle Nazioni Unite per i rifugiati, Guterres era considerato in un primo momento il favorito. Nel corso della presentazione del suo personale manifesto davanti all'Assemblea dell'Onu, il portoghese aveva colpito per carisma, competenze e un certo senso dell'humour. Russia e Cina, invece, finora avevano guardato con sospetto la candidatura del portoghese, poco sensibili alla figura di un personaggio considerato uno dei principali paladini dei rifugiati.

 

L'incertezza aveva cominciato a montare col passare dei giorni, con speculazioni su un possibile veto dalla Russia, attualmente alla presidenza del Consiglio di Sicurezza e più propensa verso un rappresentante dell'Europa orientale piuttosto che per un ex leader di un paese del blocco Nato. Le preferenze di Mosca tendevano inizialmente verso Miroslav Lajčák, ministro degli Esteri slovacco e membro dell'esecutivo guidato da Robert Fico, che aveva condannato apertamente le sanzioni imposte dall'occidente alla Russia. Il rischio di un veto di uno dei paesi occidentali nel Consiglio di Sicurezza aveva portato alla ribalta un altro nome, quello della bulgara Kristalina Georgieva, attuale commissario Ue per il BIlancio e vicepresidente della Commissione. La candidatura del vicepresidente dalla Commissione Ue aveva diviso anche l'Europa: mentre la Germania aveva sostenuto il nome della Georgieva, la Francia si era mostrata più cauta. Mosca aveva espresso riservo sulla Georgieva, dato il suo ruolo di vertice in una delle istituzioni che aveva incoraggiato con decisione le sanzioni economiche contro il Cremlino.

 

Il consenso finale raggiunto su Guterres, dicono al Guardian fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro, è frutto della "volontà della Russia di arrivare a una decisione durante la sua presidenza del Consiglio di Sicurezza per dare un segnale di unità in un periodo di divisioni profonde".

  • Luca Gambardella
  • Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.