Roger Ailes

Aiuto, uomo bianco

Giuliano Ferrara
Roger Ailes è un colosso. Forse è anche un porcellone di settantasei anni. Forse. Ma nella sua vacanza in French Riviera, il vecchio Rupert Murdoch deve avere confidato alla nuova sposa, Jerry Hall, che a volte i giovani fanno cazzate bestiali, che Ailes da vent’anni ha portato alla ditta (21st Century Fox) un modello di informazione e di business.

Roger Ailes è un colosso. Forse è anche un porcellone di settantasei anni. Forse. Ma nella sua vacanza in French Riviera, mentre i suoi figli James e Lachlan lo stanno sontuosamente licenziando a New York (40 milioni di dollari di buonuscita più consulenza a vita), il vecchio Rupert Murdoch deve avere confidato alla nuova sposa, Jerry Hall, che a volte i giovani fanno cazzate bestiali, che Ailes da vent’anni ha portato alla ditta (21st Century Fox) un modello di informazione e di business, una montagna di quattrini e una gigantesca rete di influenza su elettorato ed establishment conservatore in America: liquidarlo adesso per un’accusa non provata di molestie sessuali, per un’ondata di pettegolezzi tardivi e senza riscontri, ecco, fare questo è un suicidio o almeno una bella martellata sui coglioni di News Corporation.

 

Ailes avrebbe detto a Gretchen Carlson, una star a Fox News del pomeriggio incorsa in bassi ascolti e marginalizzata: “Tu e io avremmo dovuto scopare tanto tempo fa, ora tu staresti bene e meglio che bene, e pure io”. Piuttosto ruvido, e anche odioso nel suo tentativo di essere spiritoso. Non si sa bene sul piano legale, ma secondo le regole interne di una grande azienda americana di oggi, è un’infrazione imperdonabile, chiunque tu sia. Ma lo ha detto? I suoi avvocati negano tutto e accusano la Carlson di avere architettato la denuncia civile in New Jersey per vendetta. Un piatto che si serve notoriamente freddo, dunque tardivamente, anni dopo. Come ben sa anche Megyn Kelly, altra star supercarina di Fox News, quella che non le mandò a dire a Donald Trump, si prese le sue risposte misogine e pacchiane e infine fece pace con un’intervista nella Trump Tower, quella che insieme ad altre “pentite” rinnega anni di lealtà e amicizia per Roger, esibite in mille interviste e pronunciamenti pubblici, e ora dice che sì, era un bel porcellone, era uno che ci provava con tutte.

 

Però anche Fox News è al suo picco di ascolti di sempre, quest’anno. Dunque quattrini e influenza. Ailes ha rifiutato di farsi intimidire da Trump quando la Kelly fu da lui strapazzata, all’inizio, e lo ha perfino minacciato di cancellarlo mediaticamente, poi lo ha incorporato, con i suoi alti ascolti e milioni di voti, e ci ha fatto pace. Ailes è su piazza dai tempi di Nixon, poi è stato stratega di comunicazione con Reagan e Bush padre, e dopo l’11 settembre ha incarnato il patriottismo americano senza riserve e ha distanziato la Cnn di molte spanne negli ascolti e nella presa popolare di un’informazione “politicamente scorretta” rispetto al pregiudizio mainstream e liberal. Roger viene dall’Ohio, uno stato con la salopette dell’industria e con le palle dell’uomo bianco e lavoratore, il pezzo di ceto medio al quale Trump giovedì sera indicherà la terra promessa della Casa Bianca. Ma, come osserva Jim Rutenberg sul New York Times, Roger potrebbe cadere di sella proprio il giorno dopo il discorso della nomination che farà ribollire la pancia dell’America anche se sfascerà lo schema Fox News del conservatorismo delle guerre culturali e dei Tea Party.

 

Libidinoso, forse. Scorretto in ufficio, a parole s’intende, forse. Ma un pezzo grosso, da novanta, un tipo che nella storia americana ha contato parecchio e che alla News Corporation della famiglia Murdoch, la quarta famiglia mediatica del mondo, ha dato tremende soddisfazioni. E schiaffi indimenticabili, con i suoi Bill O’Reilly e anche con i suoi anchor gay e liberal come Sam Shepard, ai concorrenti progressisti. Non c’è, teorie e filosofie di vita a parte, canoni e regolamenti non considerati, una sproporzione intollerante in questa storia di lei che dice che lui è un porco e lui che risponde che lei è una stronza? Accusato anche lui di molestie o avance sessuali, il giudice nero Clarence Thomas, poi ratificato alla Corte suprema dopo la nomina di George Bush Sr., replicò ai sostenitori di Anita Hill, la Gretchen Carlson di allora: “Mi state linciando?”. Alla parola “linciaggio” pronunciata da un black la discussione si chiuse, e la Hill con il suo esercito pol. corr. tornò a casa con le pive nel sacco. Ma Ailes non è nero, è un uomo bianco.

  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.