Theresa May

La mano pesante di Theresa May

Redazione
Il ministro inglese durissimo sull’immigrazione. Occhio alla “Brexit”

Nella giornata degli aspiranti premier conservatori, Theresa May ha deciso di posizionarsi nell’ala destra dei tory britannici. Alla convention di partito a Manchester, il ministro dell’Interno britannico ha tenuto uno dei discorsi più duri sull’immigrazione mai sentiti in Europa da un leader di un partito al governo. Mentre l’Ue si interroga all’Ecofin se i migranti siano da considerare un costo o una risorsa, la May ha detto senza troppi giri di parole che l’immigrazione senza controlli non risponde alle esigenze di tutela dell’interesse nazionale, ed è necessario contenerla con tutti i mezzi. Il muro costruito dal ministro inglese ha a che fare molto con l’Europa, perché quando ha definito le condizioni per richiedere e ottenere asilo nel Regno Unito, ha escluso la possibilità di creare una politica comune per un “asilo europeo”: “Not in a thousand years”, ha detto (e si è presa l’applauso più grande di tutto il discorso). L’immigrazione va controllata, anche quella di provenienza europea – “insostenibile” – perché una società non può essere unita – “è impossibile” – quando il numero di migranti è troppo alto. Di più: l’immigrazione è spesso “non necessaria”: è vero che bisogna attirare i talenti, ma non sempre chi arriva è “un ingegnere o un dottore”. May ha anche velatamente criticato la cancelliera tedesca Merkel – che nel frattempo era stata photoshoppata dalla tv Ard con un chador sulla testa e dietro i minareti attorno al Bundestag –  che con la sua “compassione” ha reso ancora più controversa la questione: “Come dice il nostro manifesto elettorale – ha detto la May – ‘dobbiamo controllare l’immigrazione e mettere il Regno Unito davanti a tutto’”.

 

I commenti non sono stati docili: è un discorso che avrebbe potuto pronunciare Farage dell’Ukip senza cambiare una virgola, hanno detto molti. Ma il problema è un altro: o la questione della libertà di movimento è tra i temi che il Regno Unito sta rinegoziando con l’Europa, o questo è stato un discorso con su scritto “Brexit”. Si sa che il premier Cameron non vuole uscire dall’Ue, si sa anche che la May vorrebbe un giorno prendere il suo posto a Downing Street: quel che ancora non si sa è il prezzo che si pagherà per tanta durezza.

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