David Cameron (foto LaPresse)

Cameron, il conservatore in bicicletta

Redazione
Discendente di un Re, si è drogato e ha dimenticato la figlia in un pub. Ritratto di un politico talentuoso e rilassato con il dono della sintesi.

David Cameron aveva 24 anni quando Margaret Thatcher lasciò Downing Street nel 1990, 31 quando vi entrò Tony Blair, 39 quando diventò leader dei conservatori, 43 quando fu eletto premier. A meno di 50 è stato riconfermato Primo Ministro del Regno Unito per un secondo mandato.

 

Occhi blu e una vaga somiglianza con Tony Blair che gli vale il soprannome di «Tory Blair». Franceschini: «Giovane, talentuoso, ottimista, disinvolto, carismatico, sorridente, parla magnificamente a braccio, è rilassato e ironico davanti alle telecamere, e riempie i discorsi di parole come “compassione” e “progresso”».

Enrico Franceschini, la Repubblica 7/12/2005 e Altichieri, Corriere della Sera 7/12/2005

 

Di Cameron si sa che è frutto della discendenza di uno dei dieci figli che Guglielmo IV ebbe dalla propria amante Dorothea Bland [3]. Per questo è anche un lontano parente della regina Elisabetta II. Tra i suoi avi può contare anche su tre parlamentari conservatori.

Le Point 8/5/2015

 

Nato da un ricco broker della City, Ian Donald, e da Mary Fleur Mount, magistrato figlia di un baronetto, è cresciuto nel Berkshire con il fratello maggiore Alexander e due sorelle, Tania e Clare. Dopo una felice infanzia in perfetto stile aristocratico ha studiato a Eton, la scuola privata di re e primi ministri (il diciannovesimo che esce da lì).

Alessandra Rizzo, La Stampa 8/5/2015 e Enrico Franceschini, la Repubblica 17/5/2010

 

Prima di entrare ad Oxford, si prende un anno sabbatico, va a fare l’impiegato a Hong Kong (da Jardine Matheson, un amico del padre), compie il giro del mondo e, tornando verso casa, fa tappa a Mosca, «per vedere la Piazza Rossa».

Enrico Franceschini, la Repubblica 17/5/2010

 

A Oxford, dove si è laureato a pieni voti, era membro del Bullingdon Club, associazione di ricchi rampolli che si distraevano ubriacandosi e sfasciando pub. Del Bullingdon Club erano membri anche Boris Johnson, il sindaco di Londra, e il cancelliere George Osborne.

Alessandra Rizzo, La Stampa 8/5/2015

 

«Come tanti, all’università ho avuto i miei eccessi. Ma non ho intenzione di rispondere a questa domanda. Anche gli uomini politici hanno diritto a una vita privata, e ciò che è passato è passato» (ai cronisti che gli chiedevano se faceva uso di droghe pesanti).

Alessio Altichieri, Corriere della Sera 20/10/2005

 

Dopo la laurea lavora per il Dipartimento di ricerca dei Conservatori. È tra i giovani strateghi politici al seguito di John Major alle elezioni del 1992. Inizia a far carriera ma le sue idee per rinnovare il partito infastidiscono i colleghi. Dopo molte critiche, qualche errore e diversi dissapori decide di andarsene e accetta un lavoro alla Carlton. Alessandra Rizzo: «Sette anni nella compagnia di pr Carlton Communications gli hanno lasciato amicizie importanti, per esempio con Rachel Whetstone, vice presidente delle comunicazioni di Google e moglie dell’ex consigliere di Cameron Steve Hilton. I due formano una “power couple” tra le più importanti nella galassia Tory. Lo appoggiano giornali conservatori come il Daily Telegraph, il populista Daily Mail, il Times e il Sun, entrambi di Murdoch. La City sta dalla sua parte e molti manager hanno fatto generose donazioni».

Alessandra Rizzo, La Stampa 8/5/2015

 

Dopo la Carlton torna in politica e nel 2001 viene eletto deputato («alla Camera dei Comuni ci arriva in bicicletta»). Durante la campagna elettorale scrive una rubrica fissa per il sito del Guardian. Diventa capo dello staff di Michael Howard, che dopo l’ennesima vittoria dei laburisti decide di dare le dimissioni e Cameron, il 6 dicembre del 2005, viene eletto nuovo leader dei Tories.

Richard Newbury, La Stampa 20/5/2005

 

Il suo vero debutto politico arrivò il 4 ottobre 2005 in occasione della conferenza dei Tories a Blackpool. Con un discorso di venti minuti il più giovane dei candidati affascina il suo pubblico, e la sua ascesa sulla scena nazionale è fulminea. Sin da subito si mette a lavorare per rimodernare l’immagine «così rancorosa» del suo partito.

Tf1.fr 8/5/2015

 

Cinque anni dopo, alle elezioni del 6 maggio del 2010, porta a casa 306 seggi che però non sono sufficienti per formare il nuovo governo. Così si allea con i Lib-dem di Clegg e, a seguito delle dimissioni di Gordon Brown, l’11 maggio viene chiamato dalla Regina Elisabetta a Buckingham Palace.

Tf1.fr 8/5/2015

 

«Amo la Gran Bretagna che c’è non quella che era» (così Cameron nel suo discorso d’insediamento).

Tf1.fr 8/5/2015

 

Prima ancora di tagliare la spesa pubblica si è tagliato il 5 per cento dello stipendio. Poi ha affrontato la crisi con misure d’austerità molto criticate che però hanno portato buoni risultati: soltanto le tasse universitarie sono state triplicate e venerdì i britannici gli hanno voluto dare altri cinque anni per portare a termine la sua agenda economica e sociale. Alberto Simoni:  «L’economia va bene, la disoccupazione è ai minimi dal 2008, l’inflazione ferma (dato che non fa bene a lungo andare, ma per ora ha lati positivi). Il Regno Unito è un paese solido, che attrae investimenti, fa girare il business. Ed è attrattivo per tutti. Il suo modello multietnico è tutt’altro che in crisi. Cameron ha vinto perché è riuscito, pur facendo una campagna elettorale mediocre e spesso priva di passione (tranne che negli ultimi giorni), a convincere gli inglesi che questa è la strada giusta».

Alberto Simoni, La Stampa 8/5/0215

 

Quando gli chiesero se credeva in Dio rispose citando Dostoevskij: «Quando vedi un bambino che soffre, ti viene da chiederti se Dio esiste».

Enrico Franceschini, la Repubblica 17/5/2010

 

Con la moglie Samantha Gwendoline Sheffield, figlia di Sir Reginald Adrian Berkeley Sheffield (un discendente di re Carlo II), «alta, magra e sempre impeccabile», sposata nel 1966, ha avuto quattro figli. Il primo, Ivan Reginald Ian, nato nel 2002, affetto da una paresi cerebrale combinata con una sindrome rara, quella di Ohtahra, che causa gravissimi attacchi epilettici, è morto sei anni dopo. Samantha e David seppero della malattia due settimane dopo la nascita: «Per un po’ sei depresso per la differenza tra le tue speranze e la realtà ma poi lo superi, perché lui è meraviglioso».

il Giornale 25/2/2009

 

«Cameron non incarna solo un nuovo tipo di conservatore in bicicletta, che rispetta l’ambiente e crede nello Stato. E non è soltanto un clone di Blair. La malattia e poi la morte di un figlio lo hanno segnato, gli hanno fatto passare molto tempo fra la gente comune, nelle corsie degli ospedali pubblici, lo hanno cambiato» (così Nick Robinson, commentatore politico della Bbc, nel 2010).

Enrico Franceschini, la Repubblica 17/5/2010

 

Dopo Ivan arrivarono Nancy Gwen (11 anni), Arthur Elwen (9) e Florence Rose Endellion (5), nata quando abitavano già al 10 di Downing Street. Per la nascita di quest’ultima, Cameron si prese un congedo per stare con la sua bambina, come vuole la legge introdotta dai laburisti nel 2003.

Mattia B. Bagnoli, La Stampa 29/8/2010

 

Nell’estate del 2012, i Cameron si dimenticarono la figlia Nancy al pub dove erano a pranzo. La ritrovarono dopo quindici minuti di terrore, barricata nella toilette. Cavalera: «David e Samantha erano con due coppie di amici e con i tre figli. Un po’ di relax. Quando è uscito dal pub e si è accomodato con l’uomo di scorta sull’auto. Sua moglie Samantha sull’altra auto. “Florence sarà con Samantha”. “Florence sarà con David”. Così i Cameron sono filati diritti verso la bella casa di campagna. All’arrivo, sono corsi indietro a recuperarla».

Fabio Cavalera, Corriere della Sera 12/6/2012

 

Con Samantha, Cameron fa parte del cosiddetto «Chipping Norton set», potente gruppo di politici, industriali e vip vari che risiedono nelle campagne dell’Oxfordshire. Tra loro Jeremy Clarkson, l’ex-presentatore di Top Gear ora caduto in disgrazia; Charlie Brooks e sua moglie Rebekah, ex direttrice di News of the World coinvolta e poi assolta nello scandalo Tabloidgate sulle intercettazioni telefoniche; Elisabeth Murdoch, figlia del magnate Rupert. [Alessandra Rizzo, Sta 8/5/2015]. Cavalera: «Abbiamo letto gli sms di Rebekah inviati al premier Cameron, le loro storie di cavalli e campagna inglese».

Fabio Cavalera, Corriere della Sera 29/10/2013

 

Rizzo: «Dice di preferire una pinta di birra a un bicchiere di champagne. Poi biliardo, karaoke, due bicchieri di vino e pennichella».

Alessandra Rizzo, La Stampa 8/5/2015

 

Dice di amare il «chillax», rilassarsi sul divano, magari davanti a uno spaghetti western come Il buono, il brutto, il cattivo, di cui apprezza la colonna sonora di Ennio Morricone, e film epici come Lawrence d’Arabia. Dice di avere una squadra del cuore, l’Aston Villa. Una recente gaffe (ha invitato a tifare West Ham, salvo poi correggersi) potrebbe tradire uno scarso interesse per il calcio.

Alessandra Rizzo, La Stampa 8/5/2015

 

Nel 2011, dovendo andare in vacanza a Ibiza, si presentò al banco easyJet. «Noi siamo esseri umani e abbiamo bisogno come tutti gli esseri umani di fare le vacanze. Se davvero siete del parere che i politici non debbano godersi le loro vacanze, fareste bene a sedervi e a meditare sulla debolezza del vostro pensiero».

Libero 4/1/2015

 

Considerato un asso della sintesi, i suoi ministri lo descrivono «morbido senza essere compiacente e ascolta sempre quello che abbiamo da dire». Interviene solo per fare una critica o per fare il punto del dibattito.

Le Point 8/5/2015

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