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Editoriali

Piantedosi bloccato in Pakistan nel giorno dell'attacco dell'India. Com'è potuto accadere? 

Redazione

Fonti del Viminale hanno fatto sapere che la visita era “irrinunciabile” e che “non ci sono mai stati rischi per la delegazione italiana”. Ma il fatto che un ministro possa finire bloccato nel mezzo di un conflitto forse meriterebbe una spiegazione più chiara

Quando in Asia meridionale era l’una di notte, e l’India iniziava la sua Operazione Sindoor,  a Islamabad, in piena crisi con Delhi da almeno due settimane, c’era il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi.  La visita di due giorni in Pakistan faceva parte di un tour più ampio del ministro nella regione: qualche giorno fa era stato in Bangladesh, poi si era spostato in Pakistan, su invito del ministro dell’Interno pachistano Mohsin Naqvi, anche lì per firmare accordi su migrazioni – fulcro della missione politica del governo Meloni – e lotta al crimine transnazionale. Solo che Piantedosi, nel giro di poche ore, si è trovato in mezzo a una delle peggiori crisi fra India e Pakistan dall’inizio degli anni Settanta. E non si può dire che non si sapesse: come abbiamo raccontato anche su queste colonne, sono settimane che ci si aspetta un attacco da parte dell’India. Da qualche giorno era iniziata a circolare perfino una data (quella di oggi, appunto).

Questa mattina Piantedosi ha rassicurato tutti al Tg2: “Qui dove siamo noi, a 200 chilometri dalle zone di crisi, la vita prosegue normale”. Niente di grave insomma: “L’unico riflesso è la modifica del programma delle visite, poiché molte delle autorità che avremmo dovuto incontrare sono ora impegnate nella gestione di questa crisi. Inoltre, è stato bloccato lo spazio aereo e quindi stiamo negoziando con le autorità del posto per capire quando sarà possibile ripartire”. Poi fonti del Viminale hanno fatto sapere che la visita era comunque “irrinunciabile” e che “non ci sono mai stati rischi per la delegazione italiana”. Però: il fatto che un ministro della Repubblica italiana possa finire bloccato nel mezzo di un conflitto – con tanto di chiusura dello spazio aereo – forse meriterebbe una spiegazione più chiara. C’è stata una sottovalutazione da parte della Farnesina e dei servizi segreti? Si  è trattato di una imprudenza del ministro? Di sicuro il conflitto che è iniziato oggi, però, non è una scaramuccia da niente. Il fatto che un ministro italiano ci sia caduto in mezzo, piuttosto allarmante. 
 

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