Luigi Di Maio (Ansa)

Editoriali

Il metodo Di Maio applicato a Frontex

Redazione

Delle due l’una: o l’agenzia è schizofrenica, o Piantedosi ha frainteso il suo report

Nel suo attacco scomposto lanciato in Senato contro le ong, il soldato Piantedosi ha provato ad ammantare di legittimità giuridica qualcosa che in realtà è solamente una scelta politica. Un errore, perché come dimostrano i precedenti salviniani, il risultato può essere al massimo un rinvio a giudizio in un tribunale siciliano. E allora le armi usate dal ministro mercoledì scorso non potevano essere più spuntate. L’apice si è raggiunto quando Piantedosi ha citato un report segreto di  Frontex. Report che, oltre a riferirsi ai primi cinque mesi del 2021 (ma saltato fuori puntualmente in concomitanza con il pastrocchio diplomatico combinato con la Francia), è stato visionato solamente dall’agenzia di stampa AdnKronos. Sulla base di questo documento, Piantedosi arriva a conclusioni simili a quelle già tratte nel 2017 da Luigi Di Maio, che a sua volta distorse un altro report di Frontex  – in buonafede, si intende – per lanciare nell’agone politico la favola delle ong “taxi del mare”.

 

In realtà, l’agenzia asseriva tutt’altro: è la presenza di ogni tipo di imbarcazione al largo delle coste libiche – militari, mercantili, umanitarie, da diporto – a favorire le partenze dei migranti. E ancora: nel periodo considerato dal report, secondo Matteo Villa dell’Ispi, le partenze dei migranti senza ong in mare sono state 135, dieci in più di quando erano in navigazione. Sarebbe bene, allora, che il ministro divulgasse il contenuto del rapporto, tenendo presente però che su Frontex grava un enorme problema di credibilità. Il suo ex direttore, Fabrice Leggeri, si è dimesso ad aprile, sommerso da una montagna di accuse di frodi e violazioni dei diritti umani. Al punto che l’Europarlamento non ne ha approvato il budget del 2020. E infine. In una risposta all’europarlamentare tedesca Demirel, l’agenzia ha dichiarato di avere inviato negli ultimi 2 anni 150 chiamate di soccorso, non solo ai paesi responsabili delle zone sar, ma anche a tutte le navi vicine, comprese le ong, quelle che per Piantedosi sarebbero un “pull factor”. Delle due l’una: o l’agenzia soffre di schizofrenia, oppure il ministro non ha capito cosa c’era scritto nel report. Un po’ quello che è successo a Di Maio.

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