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Editoriali

Il crollo del turismo in Italia era una balla. Rispetto al 2024 gli arrivi e le presenze sono aumentati

Redazione

Se interpretati bene, i dati lasciano poco spazio alle polemiche (balneari) di stagione. Il resto è retorica: restano solo le foto scattate nel giorno sbagliato e una certa voglia di brutte notizie per l’economia pur di poter dire che il governo ha sbagliato tutto

A inizio estate 2025 bastarono un paio di foto di ombrelloni chiusi perché Elly Schlein sentenziasse: “E’ la cartolina del governo Meloni”. E giù, il coro social sul “flop del turismo” per colpa della premier. Peccato che già a settembre, guardando i dati Istat da maggio fino a luglio, non tornasse niente: i flussi turistici risultavano in crescita. Altro che deserto balneare. Ora arriva l’ultimo bollettino Istat e mette il sigillo su quella lettura. Se si considera l’intero periodo estivo, da giugno a settembre, gli arrivi sono aumentati dello 0,2 per cento e le presenze del 4 per cento rispetto al 2024. Non è un boom, ma è l’opposto del “flop” raccontato per mesi, per giunta dopo un anno, il 2024, che ha segnato il record storico con 458,4 milioni di presenze.

 

Riguardo quest’ultima estate, a spingere il dato complessivo sono i turisti stranieri, con arrivi in crescita del 4,3 per cento e permanenza in aumento dell’8,3 per cento. Gli italiani viaggiano un po’ meno, con una riduzione del 4,8 per cento, e segnano presenze sostanzialmente stabili (-0,8 per cento). La verità è che il turismo italiano non implode, si trasforma. Gli stranieri sono ormai più della metà dei clienti e la loro quota continua a salire, segno che l’Italia resta attraente. Non il crollo del settore, insomma, ma un riequilibrio: la domanda domestica si riduce, quella estera occupa (letteralmente) lo spazio lasciato libero e aggiunge qualcosa. E il turismo continua a dare un contributo importante al Pil. Se interpretati bene, i dati lasciano poco spazio alle polemiche (balneari) di stagione. Il resto è retorica: restano solo le foto scattate nel giorno sbagliato e una certa voglia di brutte notizie per l’economia pur di poter dire che il governo ha sbagliato tutto. Ma i numeri, come sempre, aiutano. E se le spiagge vuote erano la “cartolina del governo Meloni”, allora lo sono anche quelle piene. Forse, stavolta, a Palazzo Chigi arriverà una vera cartolina, con un messaggio di ringraziamento firmato Elly, scritto alla sinistra del francobollo.

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