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Editoriali
Sbloccare il nucleare si può
L'aumento dei costi si lega all'eccesso di regolamentazione con cui questa tecnologia è stata appesantita, col pieno sostegno dei suoi nemici. Gli intoppi inglesi possono aiutare a capire in che modo superare problemi risolvibili
Gli avversari del nucleare dicono spesso che anche solo parlarne è una perdita di tempo, perché tanto non si troveranno mai investitori pronti a rischiare del proprio: realizzare nuovi impianti atomici in Europa sarebbe costosissimo. Inoltre, mentre le rinnovabili diventano sempre più competitive anno dopo anno, i costi del nucleare non fanno che crescere. C’è un grano di verità in queste affermazioni: il problema è l’eccesso di regolamentazione con cui questa tecnologia è stata appesantita, col pieno sostegno dei suoi nemici. Una conferma autorevole arriva dalla Nuclear Regulatory Taskforce, un gruppo di lavoro costituito dal Dipartimento per la sicurezza energetica e la neutralità carbonica e dal ministero della Difesa del governo britannico, guidato dal laburista Keir Starmer. La taskforce ha cinque membri con prospettive multidisciplinari ed è guidata dall’economista ed ex presidente dell’Office for Fair Trading (che ha il compito di tutelare i consumatori) John Fingleton. Il rapporto conferma che costruire una centrale nucleare nel Regno Unito può essere costosissimo, ma la colpa non è del nucleare: è del Regno Unito (anche se si potrebbe dire lo stesso dei principali paesi Ue).
Sono cinque, in particolare, i problemi di natura regolatoria: la frammentazione delle responsabilità tra ben otto regolatori, l’eccesso di cautela nelle decisioni (quella che in Italia chiameremmo paura della firma), l’esistenza di norme disfunzionali, la paralisi decisionale dei governi e la scarsa concorrenza nel settore. Secondo gli autori, questi problemi possono essere superati: “La visione generale di questo rapporto è creare un ambiente normativo che permetta al Regno Unito di sfruttare appieno i benefici strategici della tecnologia nucleare per la nazione. L’attuazione di queste raccomandazioni trasformerà il settore, consentendo la realizzazione sicura, tempestiva ed economicamente efficiente dei programmi nucleari essenziali per il nostro futuro”. Visto che la legge delega per il ritorno al nucleare in Italia galleggia da mesi tra Palazzo Chigi e le Camere, il governo dovrebbe leggere con attenzione questo rapporto e prendere appunti.
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