
Dan Jørgensen (foto Getty)
L'intervento
Il commissario europeo all'Energia ci spiega cosa vuol dire mai più con la Russia
Lo scorso anno l’Ue ha versato a Mosca 23 miliardi di euro per le nostre importazioni energetiche: “Tutto questo deve finire. Non possiamo più lasciare la nostra economia, la nostra società e la nostra sicurezza nelle mani di Putin”. Le parole di Dan Jørgensen
Il 6 maggio la Commissione europea ha inviato un messaggio molto chiaro alla Russia: mai più. Mai più permetteremo alla Russia di utilizzare l’energia come un’arma contro di noi. Mai più permetteremo che i nostri stati membri siano ricattati. Mai più contribuiremo, neanche indirettamente, a finanziare le guerre del Cremlino.
Da quando la Russia ha iniziato la sua invasione su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, ci siamo adoperati incessantemente per mettere fine a tutte le importazioni di energia russa. E abbiamo compiuto grandi progressi. Prima del 2022, metà del carbone utilizzato nell’UE proveniva dalla Russia. Abbiamo bloccato completamente queste importazioni. Per quanto riguarda il petrolio, nello stesso periodo le importazioni sono calate passando dal 26 per cento al 3 per cento. Nel 2022 il 45 per cento del nostro gas proveniva dalla Russia. Oggi è il 13 per cento.
Abbiamo fatto molto, ma non è abbastanza. Lo scorso anno l’Ue ha versato alla Russia 23 miliardi di euro per le nostre importazioni di energia. Tutto questo deve finire. Non possiamo più lasciare la nostra economia, la nostra società e la nostra sicurezza nelle mani di Putin. Per questo motivo la Commissione ha adottato una tabella di marcia per portare a termine l’eliminazione delle importazioni di energia dalla Russia.
Sulla base del percorso indicato dalla tabella di marcia, entro la fine di quest’anno, sarà vietato stipulare nuovi contratti per il gas e in tal modo si eliminerà un terzo delle attuali importazioni dalla Russia. Proporremo un ulteriore divieto, che entrerà in vigore entro la fine del 2027, sulle restanti importazioni di gas russo nell’ambito dei contratti a lungo termine esistenti.
Ciascuno Stato membro presenterà piani concreti per eliminare gradualmente le importazioni di energia russa. Per sostenere questi sforzi, introdurremo nuove norme per aumentare la trasparenza, rafforzando il monitoraggio e la tracciabilità del gas russo. In particolare, rafforzeremo il nostro controllo sull’ingresso illegale del petrolio nel nostro mercato attraverso la “flotta ombra” russa (navi impiegate dalla Russia per eludere le sanzioni). Realizzeremo missioni di sorveglianza e un monitoraggio delle rotte marittime, individuando i comportamenti sospetti e scoraggiando le attività marittime illegali.
Tuttavia i nostri obiettivi vanno al di là dei combustibili fossili. Introdurremo nuove restrizioni per eliminare gradualmente le importazioni di materiali nucleari dalla Russia e rafforzeremo le nostre catene di approvvigionamento nucleare europee. Tutte le azioni previste dalla tabella di marcia seguono un approccio graduale. Procederemo insieme, in modo graduale e coordinato, mantenendo la sicurezza dell’approvvigionamento e riducendo al minimo l’impatto sui prezzi.
Dove si conclude questa tabella di marcia? Qual è la nostra destinazione finale? L’obiettivo finale è la totale liberazione dal gas russo entro la fine del 2027. Nel loro insieme, le misure contenute nella tabella di marcia elimineranno di fatto tutte le forme di energia russa dai mercati dell’Ue.
Raggiungere questo obiettivo non sarà cosa da poco. Il percorso non è privo di difficoltà. Ma è possibile farlo e deve essere fatto. Non tutti noi importiamo energia dalla Russia. Ma siamo tutti minacciati dal ricatto energetico russo e dalla macchina bellica di Putin. Pertanto, dobbiamo agire tutti insieme per tutelare la nostra sicurezza, ma anche per realizzare il nostro potenziale. Dobbiamo diventare più indipendenti, alimentando la nostra economia e la nostra società con la nostra energia pulita e a prezzi accessibili in un’Unione dell’energia pienamente interconnessa.
Il 6 maggio abbiamo dichiarato “mai più” alla Russia. Ma abbiamo anche detto “sì” a un’Europa più libera, più sicura e più indipendente. Perché la nostra Unione ha una grande forza ed è giunto il momento di farla valere insieme.
Dan Jørgensen, commissario per l’Energia e l’edilizia abitativa