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Ma l'occupazione in Italia è davvero un disastro?
L'Istat ci aiuta a capire come sta andando l'economia del nostro paese
Facciamo parlare i numeri. Negli ultimi tre anni, secondo l'Istat, l'Italia ha registrato un aumento significativo dell'occupazione: a febbraio 2025, il tasso di disoccupazione è sceso al 5,9 per cento, il livello più basso dal 2007, con 567.000 occupati in più rispetto all'anno precedente. Si dirà: ma questi posti di lavoro in più creati, sono stabili e precari?
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L'Istat ci aiuta ancora una volta a capire qualcosa in più. Dal 2022 al 2024, i contratti a tempo indeterminato sono aumentati di circa 987.000 unità, mentre i contratti a tempo determinato sono diminuiti di circa 172.000 unità. Si dirà, ancora: ma il problema dei salari, quando si parla di lavoro, esiste oppure no? Certo che esiste e ha ragione il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a tenere alta l'attenzione su questo punto. Nel 2023, lo stipendio medio annuo in Italia era di circa 24.051 euro in termini di potere d'acquisto, inferiore del 45 per cento rispetto alla Germania, del 18 rispetto alla Francia e del 2 per cento rispetto alla Spagna. Quello che però non si dice quando si parla di salari bassi in Italia è qualcosa che riguarda un tabù: la retribuzione annuale lorda media per i lavoratori delle microimprese è di circa 26.773 euro, mentre per quelli delle grandi imprese si attesta a 37.516 euro. Si tratta di una differenza del 40 per cento. La realtà conta, i numeri però contano ancora di più.