Carlo Messina Ansa 

La conferenza stampa

Messina si complimenta con Unicredit ma ricorda il ruolo di Isp al servizio del paese. E candida Profumo e Orsini

Mariarosaria Marchesano

Il ceo di Intesa San Paolo ha iniziato il suo discorso per la presentazione dei risultati 2023 congratulandosi con Orcel, ma poi la sua attenzione si è spostata su Francesco Profumo e di Emanuele Orsini. È sui due che Messina punta le sue fiches 

“Complimenti a Unicredit, Orcel sta facendo un ottimo lavoro”. La battuta con la quale il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha aperto la conferenza stampa per la presentazione dei risultati 2023 (7,7 miliardi di euro, i migliori di sempre, ma Unicredit ne ha totalizzati 8,5 nello stesso anno) è destinata a restare storica.

 

Certe galanterie, infatti, non sono usuali nel mondo della finanza, soprattutto quando sono rivolte a diretti concorrenti. Ma non è neanche il caso di fare troppa dietrologia perché Messina si è detto fermamente intenzionato a restare alla guida della banca (anche accettando un nuovo mandato in futuro). E a chi gli chiedeva di un possibile ingresso di Francesco Profumo, che ha lasciato in anticipo la guida della Compagnia di Sanpaolo, primo azionista di Intesa, ha risposto senza mezzi termini che un cambio della guardia alla presidenza con Gian Maria Gros Pietro sarebbe comporterebbe un “rischio operativo e di governance”. Messina ritiene che Profumo “possa assumere qualsiasi tipo di responsabilità apicale nel nostro paese” e ha aggiunto: “farò di tutto perché abbia posizioni importanti dappertutto”.

 

Insomma, una sorta di candidatura in bianco per Profumo, che è stato ministro dell’Istruzione e della ricerca scientifica nel 2011 durante il quarto governo Berlusconi. Alla fine Messina, che aveva cominciato con i complimenti a Unicredit, ha rimarcato più di altre volte, l’identità di Intesa Sanpaolo come “banca al servizio del paese”, visto che nel 2023 ha incrementato il suo contributo al bilancio pubblico pagando 4,6 miliardi di imposte dirette e indirette (1,4 miliardi in più rispetto all’anno precedente) e ha assunto un ruolo guida nella definizione del nuovo contratto nazionale dei bancari che si è tradotto in un importante incremento retributivo in tempi di caro vita. E, per finire, Messina ha puntato una fiche nella corsa alla presidenza di Confindustria dicendo di "stimare molto" il delegato alle banche. Di chi si tratta? Di Emanuele Orsini, l’attuale vice presidente con delega a credito, finanza e fisco. Unico neo, Intesa non può guardare in Italia per acquisizioni (quindi neanche a Mps) per motivi di dimensione e di antitrust. Così la strategia per il futuro passa tutta per la gestione del risparmio e la crescita di Isybank.