Giorgetti e Tria ad Atreju - foto Ansa

editoriali

Superbonus e supersilenzi ad Atreju

Redazione

Giorgetti parla delle omissioni della Bce sul bonus, su cui pure lui era taciturno

Il Superbonus è stato un atto di criminalità economica, un atto eversivo. Non so dove stava il ministro dell’Economia quando è stato varato. In Europa erano assenti solo perché c’era un ministro di un certo orientamento politico?” L’ex ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ospite ad Atreju, si è scagliato contro il bonus edilizio al 110 per cento e contro il suo successore, l’ex ministro ora sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Alla kermesse di FdI, l’attuale titolare di via XX settembre Giancarlo Giorgetti ha aggiunto: “Allora avete sentito la Bce dire qualcosa? No”. In pratica, dicono Giorgetti e Tria, l’Europa lasciò fare il Superbonus, “un provvedimento che per il 10 per cento emetteva moneta fiscale”, perché al governo c’era la sinistra Pd.

 

 

Durante il governo Conte I, e Tria lo ricorda bene perché contribuì a sventare le pazzie della sua stessa maggioranza, l’Ue alzò le barricate contro i minibot, che erano appunto una moneta fiscale. Il Superbonus, ricorda Giorgetti, ci “ha portato a pagare 94 miliardi e, ahimè, entro fine anno toccheremo quota 100 miliardi”. Una misura subdola, “come una scoria nucleare”, spiega il titolare del Mef perché sebbene “gli abbiamo messo sopra un sacco di sabbia e una cassa di cemento armato continua a emanare radioattività: nuovo debito ogni giorno. Cento miliardi che pagheranno tutti gli italiani nei prossimi anni per una norma vergognosa e regressiva”. Sia chiaro Tria ha ragione nel sottolineare il doppio standard e il lassismo di Bruxelles. E Giorgetti fa bene a evidenziare il silenzio della Bce. C’è però un problema: quando Salvini lodava il Superbonus, Giorgetti cosa diceva? Quando Mario Draghi tentava di arginare la misura e la Lega spingeva per la proroga, Giorgetti da ministro cosa diceva? Certe prese di posizione vanno prese quando serve, non anni dopo. Ci vogliono senso di responsabilità e una dose di coraggio. A proposito, ai cronisti che gli hanno chiesto cosa farà il Carroccio con la ratifica del Mes, Giorgetti ha risposto: “Non chiedetelo a me, io faccio il ministro, domandatelo alla Lega”.

Di più su questi argomenti: