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Tutto quello che c'è da sapere sul Btp Valore

Francesco Bercic

Ieri è stata lanciata sul mercato la seconda edizione di questi particolari titoli di stato a medio-lungo termine. Ecco come sottoscriverli, chi può farlo, che durata hanno e quali sono i pro e i contro

Dopo la prima tranche di emissioni all’inizio di giugno, ieri è stata lanciata sul mercato la seconda edizione del Btp Valore, i titoli di stato a medio-lungo termine dedicati esclusivamente ai piccoli risparmiatori la cui creazione era stata annunciata dal governo lo scorso maggio. L’ultima giornata di collocamento dei nuovi titoli sarà venerdì 6 ottobre: a conclusione dell’apertura di ieri, le richieste di sottoscrizione hanno sfiorato i 5 miliardi di euro, ribadendo dunque il successo già registrato a giugno (5,4 miliardi di euro), cui si aggiungono altri 950 milioni nella sola prima ora di oggi.

Rispetto all’edizione precedente, i titoli di ottobre passano da quattro a cinque anni di durata: ma la vera novità è il pagamento trimestrale (anziché semestrale) delle cedole. Viene poi confermato il cosiddetto meccanismo di “step-up” – la crescita prefissata dei tassi nel tempo – nonché il premio di fedeltà per chi detiene il titolo fino alla scadenza. Di seguito i dettagli delle nuove obbligazioni.

A chi si rivolge Il Btp Valore

Il Btp Valore, come detto, è dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori privati e pertanto i titoli non possono essere acquistati né dalle banche né da altre società finanziarie. La scelta di rivolgersi solo ai piccoli risparmiatori non rappresenta, di per sé, una novità (come dimostra il precedente del Btp Futura): l’obiettivo del governo è infatti sempre quello di aumentare la quota di debito pubblico nelle loro mani, così da stabilizzarlo e renderlo meno esposto alla speculazione sui mercati finanziari.

Come funziona il Btp Valore di ottobre

Il Btp Valore di ottobre ha una durata di cinque anni (rispetto ai quattro delle emissioni di giugno) e scadrà di conseguenza nell’ottobre del 2028. Come gli altri titoli a capitale garantito, esso prevede il rimborso dell’intero capitale investito, con il rendimento dato dal tasso fisso della cedola e dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso. I tassi cedolari del Btp Valore sono regolati dal meccanismo di “step-up”, già presente a giugno, che fa salire i valori delle cedole con il passare del tempo: 4,10 per cento per i primi tre anni, 4,50 per cento per gli ultimi due. A questi si aggiunge un premio fedeltà per chi acquista il titolo nel corso di questa settimana e lo detiene fino alla scadenza, pari al 0,5 per cento del capitale investito. Ma, come detto, la novità più importante di ottobre è nel pagamento delle cedole, che avverrà a cadenza trimestrale e non più semestrale. Il rendimento dato dal titolo dovrebbe diventare così, nelle intenzioni del governo, una sorta di secondo reddito, che aiuterebbe a proteggere la liquidità.

Come sottoscrivere i titoli

L’importo minimo di investimento è di 1000 euro: durante i giorni di collocamento – dunque fino a venerdì – il titolo può essere acquistato alla pari e senza commissioni. Per farlo, è sufficiente andare in banca, all’ufficio postale (se si possiede un conto deposito titoli) e tramite BancoPosta, o anche online per chi ha le abilitazioni richieste.

Pro e contro

Per quanto riguarda i possibili vantaggi di un investimento in Btp Valore, il rendimento medio annuo, se si tiene conto anche del bonus per chi lo acquista durante questa settimana, arriva al 4,36 per cento (4,26 per cento senza premio di fedeltà), dunque maggiore rispetto ai Btp tradizionali. Inoltre, come tutti i titoli di stato, il Btp Valore presenta una tassazione agevolata al 12,5 per cento, assieme all’esenzione delle imposte di successione.

Guardando invece ai possibili rischi, oltre a quelli strutturali nell’acquisto dei titoli di stato – che appaiono però remoti perché implicherebbero il fallimento dello stato stesso – va ricordato che il Btp Valore non è indicizzato all’inflazione, ed è quindi esposto alla politica monetaria e all’aumento dei tassi di interesse.

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