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Editoriali

Le imprese cercano senza fortuna laureati specializzati. Il rapporto di Unioncamere

Redazione

Solo il 53 per cento di chi ha una laurea ha firmato un contratto nel 2022. Mentre la formazione dei diplomati viene lasciata alle aziende. Per non assecondare l'impoverimento del lavoro, aprire gli occhi sulla domanda

Il mercato, anche quando non funziona, almeno trasmette segnali, accende spie. Succede anche con il mercato del lavoro nella specifica situazione italiana. Della sua inefficienza sono investiti in tanti, forse in troppi, dalla scuola al governo, dalle imprese ai sindacati. Più volte all’anno Unioncamere e Anpal ce ne danno il quadro aggiornato e in ogni occasione c’è da sconfortarsi. Soprattutto di fronte al grande sforzo che viene fatto per mandare comunque avanti un paese a forte vocazione industriale e impegnato su vari fronti di transizione tecnologica.

 

Fa un po’ rabbia vedere tante energie utilizzate in un contesto inefficiente e quindi, in gran parte, sprecate. Nell’ultimo rapporto si descrive un mercato del lavoro che tira nella richiesta di laureati ma ne trova solo la metà del necessario e impiega tempi molto lunghi solo nella ricerca delle figure professionali necessarie. Per la precisione nel 2022 la domanda di persone laureate è arrivata a 780 mila unità, ma a firmare un contratto sono stati, in tempi ragionevoli, solo il 53 per cento del totale.

 

Mentre una quota rilevante e crescente del mercato del lavoro che interessa i diplomati comporta una fase di avviamento e preparazioni nelle aziende, sulle quali viene, di fatto, scaricato il peso della formazione. Un danno anche per la composizione del sistema lavoro in Italia, perché non si riesce a star dietro alla domanda mentre i settori pubblico e privato cercano più di prima persone qualificate (siamo arrivati al 15,1 per cento del totale degli impieghi proposti).

 

Significa assecondare la tendenza all’impoverimento del lavoro dipendente e ridurre la capacità di crescita delle aziende e la capacità di funzionamento dell’amministrazione pubblica (vedi la ricerca infruttuosa di tecnici esperti per il Pnrr). Nessuno ha da solo la possibilità di sistemare le cose. Unioncamere col suo sistema Excelsior e una nuova piattaforma ora proverà anche a orientare i giovani verso le scelte coerenti con le necessità del mercato italiano. Un modo per provare a spingere tutto il sistema verso un migliore funzionamento.

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