Foto di LaPresse 

La formula Habeck

Come funziona la tassa tedesca sul gas per aiutare le aziende

Daniel Mosseri

In Germania sono i cittadini che devono salvare le compagnie che rischiano di crollare per l'impennata del prezzo del metano. "Una decisione spiacevole, ma necessaria", ha detto il vicecancelliere tedesco 

Berlino. Non è ancora entrato in vigore ma è già destinato a un cambio in corsa. È il “Gasumlage”, il sovrapprezzo fissato a 2,419 centesimi per chilowattora che i tedeschi pagheranno sul gas da ottobre per impedire alle aziende (Uniper su tutte) di crollare per l’impennata del prezzo del metano in Europa. Soprattassare una commodity già ai massimi di sempre – e causa di una fiammata inflattiva che non si vedeva da 50 anni – è difficile; tanto più se il progetto è fischiato dalle opposizioni e criticato dai compagni di partito.

 

Così il vicecancelliere tedesco, il verde Robert Habeck, ha annunciato che il Gasumlage resterà – “è una decisione spiacevole ma necessaria” – ma che il governo impedirà alle imprese energetiche di utilizzarlo per fare profitto. Perché per un gigante (sempre Uniper) che ha rischiato il fallimento, ci sono una decina di aziende miste gas/elettricità che vanno fortissimo.

 

Rivolto indirettamente ai mercati, Habeck ha ricordato che le riserve tedesche stanno crescendo nonostante la Russia venda alla Germania il 60 per cento di gas in meno. Quindi ha segnalato che Berlino non comprerà il gas a qualsiasi prezzo, ammettendo (ma solo a serbatoi pieni) che sul price cap aveva ragione Mario Draghi. Oggi e domani il governo tedesco si ritira “in clausura” e il ministro delle Finanze Christian Linder ha sollecitato “correzioni urgenti” al Gasumlage. L’inverno è ancora lontano e l’ultima cosa di cui il governo ha bisogno è una serie incontrollata di ricorsi alla Corte costituzionale.

Di più su questi argomenti: