12/04/1861: soldati dell'Unione nel bombardamento di Fort Sumter, l'atto di apertura della guerra civile americana. Stampato da Currier & Ives (MPI/Getty Images)

gioco a somma positiva

Nelle democrazie se hai più cannoni hai più burro, cioè più benessere

Giorgio Arfaras

Spesso si dibatte sull’aumento delle spese militari a scopo difensivo dei paesi europei a partire da un assunto fallace: che l’aumento delle spese militari si materializzi solo riducendo le altre spese

Come fermare la guerra in corso è la maggiore delle decisioni da prendere, e una guerra all’aggressore non è contemplata. Restano le sanzioni, alcune delle quali sono state messe in opera. La sanzione con il maggior impatto è il taglio delle importazioni del gas russo, la maggior fonte delle entrate valutarie e quindi delle importazioni della Russia. Sulla questione del taglio del gas si sta dibattendo con precisione crescente. L’altra questione delicata, ma finora dibattuta con meno precisione, è l’aumento delle spese militari a scopo difensivo dei paesi europei.  

    
Si ha un punto di vista dominante. Questo ruota intorno all’assunto che l’aumento delle spese militari si materializza solo riducendo le altre spese. Si hanno poi due punti vista che partono dallo stesso assunto, che afferma che così si tagliano delle spese ben più importanti, come quelle per la sanità e per l'istruzione. E quello che afferma che si favorisce una spesa, quella militare, che comporta il taglio di altre spese, ma che garantisce il mantenimento delle libertà in un mondo aggredito dalle autocrazie. L’etichetta del primo punto di vista è “pacifista”, per molti un segno di elevata eticità, del secondo è “guerrafondaio”, per molti una manifestazione postuma del bellum iustum. In un passato non troppo lontano questa contrapposizione era conosciuta come la scelta fra “burro e cannoni”. Se si scava nella logica dell’assunto, si vede che questo fa parte della famiglia dei “giochi a somma zero”: si può avere una cosa solo se si rinuncia a un’altra, perciò il risultato finale è nullo.

    
Si può tentare di quantificare questo modo di vedere il mondo, osservando i diversi paesi, cioè se quelli che spendono di più in campo militare sono anche quelli che mostrano la minor crescita, e viceversa. La tesi da provare è questa: chi spende di più nelle cose militari non può che spendere meno in infrastrutture e in capitale umano, e riecco il gioco a somma zero. Ma c’è un prezzo. Alla lunga con minori investimenti in capitale fisico e umano si finisce per crescere di meno. Si prendono solo i paesi sviluppati. Il paese che spende di più in campo militare è Israele, fra quelli che spendono di meno si ha il Giappone. Il primo cresce molto, il secondo è notoriamente stagnante. L’Irlanda poi cresce come Israele, ma spende in campo militare come il Giappone. Una correlazione che abbia una qualche forza, se la si osserva in un arco di tempo limitato, non la si trova.

  
Si può però osservare l'oggetto del contendere in un arco temporale lungo. E qui forse ci avviciniamo a una risposta al quesito fra burro e cannoni. I paesi in via di sviluppo spendono molto in campo militare e meno nel capitale umano. Il capitale umano in un paese povero è il volano maggiore di crescita. Dunque la spesa militare è a detrimento della crescita. I paesi sviluppati spendono meno dei paesi in via di sviluppo in campo militare e hanno speso molto di più in passato nel capitale umano. Avendo speso molto nel capitale umano, quest’ultimo spinge la crescita meno che in passato. Dunque la spesa militare nei paesi sviluppati non è a detrimento dello sviluppo. Questa conclusione non è  abbastanza convincente per affermare che i giochi non sono “a somma zero”, ma “a somma positiva”, laddove, in questo secondo caso, la spesa militare può crescere anche con le altre spese che crescono.

  
Il gioco a somma positiva trova però una dimostrazione convincente che non è direttamente numerica. Alla base del grande sviluppo occidentale si ha la certezza del diritto, la separazione dei poteri, la secolarizzazione, la democrazia. Detto in breve, non può esserci sviluppo economico e civile senza libertà. La Cina è riuscita a recuperare il terreno che la separava dai paesi sviluppati senza fare  riforme democratiche perché ha imitato, ricevendola, la tecnologia occidentale. La Russia non potrà avere un tenore di vita elevato se la sua gente qualificata scappa, intanto che continua a puntare sulle energie non rinnovabili. Arriviamo così a “burro e cannoni”. Nel lungo termine la presenza militare a difesa delle conquiste che hanno portato alla libertà che, a sua volta, ha portato il benessere, fa sì che il cannone aiuti ad avere più burro.
 

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