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editoriali

La disfatta dei bonus

Redazione

No di Intesa e Unicredit al Superbonus. Una chance per archiviare una stagione

Lo stop di Intesa e Unicredit, le due maggiori banche italiane, a nuove domande di cessione del credito (a sua volta garantito dallo stato) del Superbonus del 110 per cento per ristrutturazione energetica mette di fatto la parola fine a una misura simbolo del governo rossogiallo. Già ridimensionata dal governo Draghi nella durata, al prossimo 30 giugno, e nella percentuale finanziabile, al 90, è inciampata nelle truffe con inchieste sulle fatture gonfiate. In questo non diversamente dal Bonus facciate detraibile inizialmente al 90 per cento ed ora al 60: come ha testimoniato il direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, sulle facciate si concentra il 50 per cento delle frodi contro il tre del Superbonus, per i criteri più selettivi di quest’ultimo.

 

Poi, come detto dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti (benché il leader della Lega Matteo Salvini difenda il bonus), la corsa alle agevolazioni ha provocato la sostanziale paralisi dell’attività edile per l’aumento delle materie prime e l’impossibilità di affittare i ponteggi.

 

Non sono i soli motivi. È l’idea di affrontare i problemi con l’elargizione di bonus a rivelarsi miope e sbagliata. Escludendo il bonus Renzi, che ha funzionato in quanto detrazione affidata alle aziende e al fisco, il padre di queste elargizioni resta il Reddito di cittadinanza, a seguire Quota 100, né più né meno che un bonus previdenziale, il Cashback di stato, fino ai bonus benzina evocati senza se e senza ma da quasi tutte le forze politiche. Le stesse, vedi 5s e Lega, che però si oppongono a soluzioni per risolvere i problemi a monte e non a valle: esempio, azioni congiunte europee per frenare i prezzi di gas e petrolio, per bloccare l’import dalla Russia, per riavviare la ricerca nazionale, per dotarsi di altri rigassificatori. A veder bene anche la rottamazione delle cartelle e il no al nuovo catasto sono bonus mascherati, a beneficio degli evasori. Anche lì impedendo che si risalga alla fonte del problema, la riforma del fisco.