Con il cambio al vertice WindTre guarda oltre il suo business tradizionale

Andrea Trapani

La posizione finora ricoperta da Hedberg sarà affidata a Gianluca Corti e Benoit Hanssen. I due raccolgono l'eredità di una fusione di successo e puntano ora a consolidare la posizione del gruppo nel mercato mobile, accelerando anche il processo di sviluppo delle nuove attività 

Il mondo delle telecomunicazioni italiane è in fermento come non mai. Prima l’accordo tra Linkem e Tiscali, poi l’interesse dei francesi di Iliad per gli asset italiani di Vodafone, infine la missione conclusa con successo da Jeffrey Hedberg. A partire dal 2017, infatti, Hedberg ha avuto l’onere e l’onore di guidare il processo di fusione tra Wind e H3G Italia, valorizzando le sinergie tra le due società e modernizzando la rete, i sistemi, i canali e la gestione dei clienti delle due entità, fino al lancio di un brand unico nel marzo 2020.

 

Dalle persone ai marchi, una fusione firmata Hedberg

Hedberg ha avuto un compito da seguire, far nascere e affermare WindTre. Chi lo ha conosciuto più da vicino racconta di un amministratore delegato che, in questi anni, ha preso letteralmente a cuore la propria missione. Un personaggio che ha capito che, per unire due gestori con due storie diverse alle spalle, bisognava passare dalle persone. Non è uno slogan pubblicitario, per una volta. Superare le divisioni per diventare un’entità unica.

A partire dalla base. Come fosse un leader politico, non mancano le sue foto entusiaste all’interno dei vari negozi con le insegne del nuovo brand o le testimonianze di chi, incontrandolo per caso in ascensore, veniva salutato il giorno dopo con il proprio nome. Insomma, se non si parla più di dipendenti ex Wind o ex H3G è sicuramente merito suo. L’unione c’è stata e dimostra come la leadership sia una cosa seria tanto che il saper dosare tante piccole azioni quotidiane alle scelte (anche difficili) di un amministratore è un’arte da conoscere per chi vuole raggiungere un risultato. Un obiettivo talmente riuscito, per la persona, che il saluto di Hedberg non è definitivo. Anzi, l’attuale ad rimarrà nel consiglio di amministrazione anche una volta formalizzate le dimissioni. Un evento tutt’altro che scontato per chi esce dalla porta principale. Una specie di garanzia al passaggio di consegne ordinato ai due successori che, a loro volta, hanno svolto ruoli decisivi nella trasformazione degli scorsi anni.

 

Come cambia WindTre

La posizione finora ricoperta da Hedberg sarà affidata congiuntamente a Gianluca Corti, attualmente chief commercial officer, e Benoit Hanssen, attualmente chief technology officer. I due dirigenti verranno nominati nel consiglio di amministrazione in aprile. Entrambi hanno un ampio curriculum di successi nel settore nonché competenze complementari che li rendono entrambi unici e necessari per il futuro della società. L’obiettivo della loro gestione congiunta è quello di rafforzare la leadership di WindTre nel mercato mobile (fin dal 2017 il gestore ha il maggior numero di utenti in questo segmento, ndr) e accelerare il processo di trasformazione e sviluppo di attività oltre il core business tradizionale.

 

Certo, WindTre è il primo gestore grazie all’unione di due precedenti operatori. Il fatto che lo sia ancora oggi, nel segmento delle cosiddette “sim human”, è tutt’altro che un risultato scontato. In altri casi simili, nel resto del mondo, questo primato spesso è crollato in breve tempo. Il Gruppo CK Hutchison Holding, ovvero chi ha dato fiducia prima a Hedberg e poi alla nuova amministrazione ‘a due teste’, lo sa bene. In un mercato competitivo come quello italiano, dove si è aggiunta Iliad con la consueta offerta tariffaria orientata al prezzo più basso, Hedberg&Co. hanno difeso il primato con i denti tanto da essere, anche nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio AgCom, il principale operatore con il 26,8 per cento seguito da Tim con il 25,7 per cento e Vodafone con il 23,3 per cento mentre Iliad ha superato il 10 per cento. Si riparte da qui.

 

Le sfide dei nuovi amministratori

Il compito di portare avanti l’esperienza di una fusione di successo, all’interno di un mercato in sofferenza da anni, tocca quindi a Gianluca Corti e Benoit Hanssen. Non manca loro l’esperienza. Conti ha ricoperto ruoli di responsabilità in numerose aziende telefoniche tra cui Tim, Blu, Tiscali e il Gruppo Vodafone, dopo essere transitato da casa Wind in Italia e da Wind Mobile in Canada. È chief commercial officer di WindTre dal 14 maggio 2018, a lui il compito di pensare le offerte del futuro.

 

Benoit Hanssen invece è entrato nel gruppo WindTre con il completamento della joint venture tra Wind Telecomunicazioni e H3G Italia nel 2016, lasciando la posizione di CTO di Vodafone Hutchison Australia. Un’esperienza internazionale, maturata soprattutto nel campo delle reti, dove è cresciuto grazie ai ruoli rivestisti in Ericsson, con l’acquisizione della rete Telfort/O2 nei Paesi Bassi, e successivamente conducendo un accordo simile per la rete di Bharti Airtel in India. È tornato in Ericsson nel 2011 in qualità di head of Global managed services operations dopo un periodo come cto di 3Indonesia. Facile capire dal suo curriculum che la sfida più grande che dovrà superare è quella della rete, continuando a migliorarne la qualità sfidando anche le difficoltà ataviche del nostro panorama nazionale. Proprio Roberto Basso, direttore External affairs & sustainability di WindTre, aveva ricordato nei giorni scorsi come sia necessario per stimolare gli investimenti privati, “agire sui limiti elettromagnetici, che in Italia sono scandalosamente inferiori rispetto a quelli adottati negli altri paesi e che rischiano di vanificare l'efficacia dell'Fwa”. Qui si entra in politica, ovvero nella vera arena dove si giocano gli equilibri delle telecomunicazioni.

 

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