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IDPay, la app che trasformerà davvero i nostri rapporti con il fisco

Giuseppe De Filippi

I primi passi saranno legati a rendere istantanee le procedure per i bonus vari e per altre iniziative, un po’ estemporanee, di questa fase. Ma l’uso di questa gigantesca banca dati fiscale disponibile in tempo reale apre sviluppi esaltanti

Un po’ si impara facendo, anche per situazioni di cui si sarebbe fatto volentieri a meno, come la pandemia, e un po’ le tecnologie evolvono quasi naturalmente: magari mettendo in comune, con modalità vecchie come il mondo, i vari passi fatti autonomamente. Sono quei momenti magici in cui un sistema complesso comincia a funzionare. A cambiare. Sta per succedere una cosa del genere anche con l’insieme delle applicazioni e dei siti dedicati per i pagamenti tra cittadini e la Pubblica amministrazione italiana. Con le necessità imposte dalla crisi sanitaria, vari attori di questa scena hanno dovuto accelerare nell’uso delle loro competenze e delle loro tecniche digitali.

 

La vicenda dei pagamenti dei ristori gestiti dall’agenzia delle entrate, specialmente nel caso delle partite Iva, è stata un successo notevole. La App IO ha funzionato con un alto livello di efficienza nell’attribuzione dei green pass e successivi sviluppi. Un vecchio strumento, che ebbe il merito di associare un codice univoco a ciascuno di noi, e cioè il codice fiscale, è diventato il pilastro di tutte le procedure di identificazione. Lo sviluppo del banking informatico ha trasformato il banale codice Iban in un altro correlativo univoco. La diffusione dei servizi elettronici di pagamento fa un altro pezzo e anche in questo caso, che piaccia o no il provvedimento in sé, il cashback di stato è stato un fantastico laboratorio per mettere alla prova e poi accelerare la capacità di gestire dati su transazioni commerciali associate a singoli cittadini da parte dell’agenzia delle entrate.

  
Questi e altri sono i processi che, con l’impegno diretto del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, porteranno a breve a mettere a disposizione del sistema Italia la IDPay, con cui si chiuderanno istantaneamente tutte le partite con il fisco e con l’amministrazione. E’ uno di quei cambiamenti che ci resteranno nella memoria, mentre molto rapidamente dimenticheremo tutti gli adempimenti che erano richiesti e necessari prima. Per capirci, all’atto dell’acquisto di un bene che comporta qualche forma di detrazione, l’informazione sarà subito a disposizione degli uffici fiscali e non saranno richiesti altri passaggi né autorizzazioni. L’idea di IDPay nasce, come è logico, durante i lavori per la delega fiscale. I primi passi saranno legati a rendere istantanee le procedure per i bonus vari e per altre iniziative, un po’ estemporanee, di questa fase. Ma l’uso di questa gigantesca banca dati fiscale disponibile in tempo reale apre sviluppi esaltanti e che vanno a intrecciarsi con le scelte politiche di attuazione della delega e con quelle successive. Il salto di efficienza è tale da poter trasformare la stessa visione di politica fiscale e la portata dei cambiamenti possibili. Intrecciata con la fatturazione elettronica, ad esempio, comporta la possibilità di cambiare le scadenze stesse del calendario tributario, superando, per dirne una, regimi discutibili come quelli di acconti e anticipi d’imposta, mentre lo spazio per compensazioni dirette tra contribuenti e stato aumenta straordinariamente. 

 
Al ministero di Colao ricordano che si tratta di una piattaforma centrale per iniziative di welfare. Quindi il fisco va inteso in senso esteso e, per dire, già una sperimentazione forte si potrà fare con l’assegno unico per i minori. Ma, appunto, il senso innovativo sta nel metodo a piattaforma, non proprio la specialità di un’amministrazione pubblica in cui si tendeva a non parlarsi tra uffici diversi, specialmente in orizzontale. E nella disponibilità per qualunque futura nuova iniziativa. La piattaforma è a disposizione, ora metteteci dentro le politiche.