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editoriali

Il gran segnale dei mutui ai giovani

Redazione

Una scossa è possibile. Buone lezioni di politica monetaria sovranazionale

Al 13 dicembre 46.167 domande di mutuo per la prima casa sono state presentate da under 36 anni: il 66 per cento del totale di richieste per le prime abitazioni coperte dalla Consap, l’azienda del Mef che assicura finanziamenti agevolati. La garanzia statale sui mutui per giovani è stata ampliata dal 50 all’80 per cento con il decreto Sostegni bis del 25 maggio 2021, che ha anche cancellato le imposte di registro e ipotecarie. Fra tanti bonus più o meno utili e popolari questo ha avuto un successo oltre le attese: numericamente la percentuale di giovani adulti che l’hanno sfruttato supera il 57 per cento sul totale dei mutui erogati sia nel 2020 sia nel 2019, e ha fatto salire le cifre assolute di tutti i finanziamenti per la prima casa da 59.700 di due anni fa a circa 70 mila nell’anno che sta per finire, passando per il calo a 44.700 nel 2020.

   

Quanto ai costi si sta attutendo l’aumento dei tassi che, al di là delle mosse della Bce, inizia a farsi sentire nei mutui: oggi, secondo il Sole 24 Ore, il mutuo a tasso fisso You Giovani Green del Banco Bpm garantito Consap richiede un interesse dello 0,99 per cento, quello di Intesa Sanpaolo sempre Consap e detto “mutuo Draghi” l’1,26 (con ulteriore sconto dello 0,10 per immobili “verdi”), mentre il Mutuo Giovani standard per under 36 ancora di Intesa costa il 2,63. Oltre il doppio con la stessa banca.

 

Al di là delle condizionalità, per esempio le ulteriori agevolazioni per case a basso consumo energetico, si tratta di risparmi notevoli, considerando che prima o poi i tassi riprenderanno a salire. Ma è anche un incentivo virtuoso a lasciare il tetto dei genitori, il che per il mercato immobiliare significa un aumento sensibile della quota dei ragazzi, passata dal 28 per cento a quasi il 50, e in questa il mutuo Consap è l’85 per cento. Uno strumento evidentemente scelto con accuratezza e senza demagogia, che per inciso induce anche i giovani a preferire abitazioni ideologiche. E che magari, con l’indipendenza della casa, è anche un incentivo alla natalità.