La sede di Generali a City Life, Milano (foto Ansa)

Generali e il futuro della lista del consiglio. Dibattito e risposta

Andrea Perrone e Pierpaolo M. Sanfilippo

Largamente diffuso anche all'estero, questo strumento favorisce l'aggregazione del consenso e valorizza i gestori in un momento cruciale per la società. Ecco perché ragionare di diritto può essere una buona strada da percorrere

Al direttore - Sul Foglio del 29 ottobre, un articolo di Maurizio Irrera ha prospettato il rischio che la lista presentata dal consiglio di amministrazione uscente per l’elezione dei nuovi amministratori sia usata in modo strumentale. Due, al riguardo, i rimedi indicati: permettere solo le liste del consiglio approvate da “una larga e nutrita maggioranza” ed escludere la possibilità di trarre amministratori dalla lista del consiglio che non sia votata dalla maggioranza dei soci. Apertamente legata alle vicende di Generali, la riflessione è interessante e mordente. Rimangono in ombra, però, alcuni elementi che può essere utile considerare

Sulla base di una specifica previsione dello statuto, la presentazione di una lista del consiglio consente agli amministratori di indicare ai soci i loro possibili successori. Largamente diffuso anche all’estero, lo strumento favorisce l’aggregazione del consenso e valorizza i gestori in un momento cruciale per la società. Sullo sfondo alcune tendenze nodali di corporate governance: l’approccio manageriale alla composizione del consiglio di amministrazione e, più di recente, la separazione tra soci e amministratori sollecitata dalle istanze di maggiore attenzione agli interessi degli stakeholder diversi dai soci, quali lavoratori, clienti, fornitori e comunità.  Diritto e best practice mirano a presidiare i rischi che la lista del consiglio porta con sé. Le regole sulle liste collegate impediscono liste del consiglio asservite ai desiderata di un socio forte che, a sua volta, presenti una propria lista. Più radicalmente, una lista del consiglio costruita per consentire ad alcuni soci di acquisire il controllo della società, può integrare un agire di concerto, che potrebbe imporre, ricorrendo le condizioni di legge, un’offerta pubblica di acquisto. Ancor prima, trovano applicazione regole e comportamenti destinati a operare in prevenzione. Il diritto societario vincola gli amministratori a perseguire l’interesse della società e ad assicurare assetti organizzativi adeguati. Il codice di autodisciplina raccomanda l’autovalutazione del consiglio ed enfatizza il ruolo degli amministratori indipendenti per una formazione trasparente e adeguata della lista del consiglio. Il Testo unico della Finanza attribuisce alla Consob penetranti poteri di vigilanza. 

In questa prospettiva, le proposte ricordate in esordio sembrano andare oltre le indicazioni dell’ordinamento. Non considerare la lista del consiglio solo perché “seconda classificata” significa ritenere che, per tal fatto, la lista del consiglio è necessariamente una lista collegata. Ma ciò è smentito dalle regole: una lista è collegata solo quando promana dal medesimo centro di interessi che ha promosso l’altra. Del pari, riconoscere legittimità solo alla lista del consiglio approvata con voto sostanzialmente unanime significa assegnare un potere di veto ad alcuni amministratori. Ma ciò contrasta con il principio maggioritario, che nelle società per azioni governa il funzionamento del consiglio di amministrazione. Certo, regole e prassi possono migliorare il sistema. Consentire di trarre gli eletti anche da una seconda lista di minoranza, come prevede lo statuto di Generali, è, per esempio, un passo in questa direzione.  Soprattutto quando lo scontro tra soci è significativo, sono le regole del gioco a fare la differenza. Ragionare di diritto può essere, quindi, una buona strada da percorrere. Per evitare eccessi di conflittualità e favorire soluzioni ragionevoli.

 

Andrea Perrone  
ordinario di Diritto commerciale all’Università Cattolica 
del Sacro Cuore
Pierpaolo M. Sanfilippo
ordinario di Diritto commerciale all’Università degli studi 
di Catania

Di più su questi argomenti: