editoriali
Sindacato degli smart worker? Prego?
W Brunetta contro i dipendenti pubblici che non vogliono tornare in ufficio
"I sindacati pensino anche ai lavoratori di domani”: così Mario Draghi intervenendo ieri a Labour 20, il vertice sindacale dei paesi del G20, ha mostrato di non avere smaltito il disappunto per lo scontro sulle pensioni. Una prima, forse folkloristica (ma neppure troppo) risposta gli è arrivata dalla nascita di Smart worker union, neosigla sindacale che indice per il 28 ottobre uno sciopero generale del pubblico impiego contro il rientro in presenza disposto dal ministro Renato Brunetta.
Nelle intenzioni è chiamato a incrociare le braccia tutto il personale amministrativo, informatico e con mansioni “remotizzabili e telelavorabili” del pubblico impiego, in tutti i comparti e nell partecipate, “inclusi il personale amministrativo di scuola e sanità, ed i medici che operano con la telemedicina”. Al di là dei risultati sono per il momento interessanti le motivazioni di questo che si definisce il primo sindacato “smart” che vuole il telelavoro e la didattica a distanza praticamente forever. “Per noi il lavoro digitale e remotizzabile non è solo una delle modalità organizzative del lavoro, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita da diffondere e mettere in pratica nell’immediato futuro. Vogliamo una società con un basso impatto ambientale, con meno smog, meno pendolarismo e meno ore perse nel traffico. Una società dove il lavoratore migliora la qualità della propria vita e acquista un’autonomia organizzativa del lavoro che può svolgere ovunque”. Sempre con l’inevitabile sverniciata verde, Brunetta è il nemico: “Gli atti normativi del ministro non sono in linea con la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, non favoriscono il benessere dei lavoratori pubblici non conciliando i tempi di vita/lavoro e contribuiscono ad aumentare le emissioni di CO2”.
Bisogna capire. E’ duro svegliarsi, abbandonare le pantofole, non sapere a chi affidare il gatto, tornare a una scrivania pur garantita a vita. Spiegarlo a commessi, operai, dipendenti privati, medici e infermieri che non hanno beneficiato di questo “stile di vita”. Forza Brunetta.
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