Foto Claudio Furlan/LaPresse

Editoriali

Arrendersi a Ferragni

Redazione

Dopo Tod’s, Safilo. Azioni su. Schizzinosi in ritirata

Chiara Ferragni colpisce ancora: l’accordo con Safilo per una sua linea di occhiali fa fare un balzo al titolo del gruppo veneto, concorrente minore di Luxottica; gli analisti stimano che il nome della consorte di Fedez varrà alcuni punti di crescita, ma i benpensanti non la vedono così: per loro la principale influencer italiana vive di fama usurpata e puramente mediatica, cioè di cose poco serie. Come se il lancio anni fa di Nespresso con la formidabile campagna di George Clooney non fosse stato anche quello mediatico. Ferragni non è Clooney, ovvio; però è ormai da considerare un’imprenditrice di successo. Basta guardare a come si sceglie i propri partner finanziari.

 

Chiara Ferragni investe negli occhiali di Safilo

Ad aprile il suo ingresso nel Cda di Tod’s, su invito di Diego Della Valle, produsse un aumento della capitalizzazione di Borsa di 120 milioni. Poi il titolo si è riassestato, non per via della Ferragni ma per le difficoltà di Tod’s a procedere senza alleanze nell’universo del lusso (da qui l’ingresso di Bernard Arnault per ora con il 10 per cento). E probabilmente anche Safilo ripiegherà. L’effetto immediato però è innegabile, come è innegabile il fiuto della Ferragni: per la ripresa delle scuole una sua collezione di diari, quaderni e felpe è stata realizzata con Pigna, storica cartiera anch’essa un po’ decaduta, oggi nel gruppo Buffetti.

Dunque è piuttosto evidente che se i vantaggi e gli introiti sono tutti della Ferragni, il rischio è tutto dall’altra parte. Il sito inglese Hopper Hq, che monitora il valore dei social media, la colloca al 65esimo posto nel mondo, con 24 milioni di follower ed un valore di 77 mila dollari a sponsorizzazione, prima tra gli italiani e prima, per dire, di Serena Williams. La sua società di marketing Sisterhod, secondo Milano Finanza, fattura oltre 12 milioni e il giro complessivo sfiora i 20. Nel 2015 la Harvard Business School ha dedicato un case study alla sua carriera iniziata nel 2009 con il blog TheBlondeSalad.com. Se non ha talento lei: i benpensanti se ne facciano una ragione.

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