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Editoriali

Il nuovo collo di bottiglia d'Europa

Redazione

Auto, costruzioni e la crisi dei semiconduttori e  del legname. Idee per uscirne

Il governo tedesco definisce “collo di bottiglia” la carenza di semiconduttori e legname che frena la produzione automobilistica e le costruzioni. Carenza giudicata temporanea. Non così sembra pensarla la Frazer Solar di Berlino azienda di energie alternative: ottenuto il via libera da una corte Usa competente sul caso, ha sequestrato proprietà e royalty del Losotho, un regno contiguo al Sudafrica, minacciando di bloccarne il debito. Motivo: il mancato rispetto dei contratti per una centrale solare. Sono due esempi del cambiamento che la ricerca dell’occidente di energia pulita sta producendo nel ciclo delle materie prime. Il Financial Times vi dedica un’inchiesta e la Casa Bianca lancia una task force per affiancare l’industria alle prese con l’approvvigionamento di ciò che sostituisce petrolio e carbone: rame, cobalto e silicio, ma anche le “terre rare”, 17 elementi fin qui censiti necessari non più solo alla new economy ma ora alla transizione energetica e digitale. Sul Foglio del 31 maggio, Marco Minniti, ex ministro Pd ora a capo della Fondazione Leonardo di geopolitica, sottolinea come la collaborazione con i popoli subsahariani sia necessaria all’Europa non solo per contrastare l’immigrazione clandestina ma  anche per garantirsi le “nuove” materie prime. Qualcosa che la Cina fa da anni, comprando debito africano e costruendo infrastrutture. E così fece l’occidente coloniale con petrolio e oro, finché gli imperi crollarono. Oggi, come Goldman Sachs osserva, “un’auto elettrica contiene cinque volte più rame di un veicolo termico”, mentre la digitalizzazione globale richiede nuovi materiali. Questo modifica completamente il ciclo delle materie prime, con la domanda di rame coperta per due anni e una previsione di aumento dei prezzi del 50 per cento per arrivare al 2030. Ma modifica anche la finanza abituata a investire sul breve termine, mentre una ricerca mineraria richiede una media di 15 anni. Il che più che costituire un collo di bottiglia riguarda la politica verso l’Africa. 

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