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Italia ultima in Europa per prodotto interno lordo

Mariarosaria Marchesano

La Commissione europea rivede al ribasso le previsioni per il 2020, ma lo scostamento non avrà impatto significativo sulla manovra economica. Moscovici: “Via alle riforme strutturali per favorire la crescita”

Milano. L'Italia si conferma ultima in Europa per crescita economica sia nel 2019 che nel 2020. Ma anche la Germania non sorride posizionandosi al penultimo posto quest'anno (1,1 per cento) e al quart'ultimo per il prossimo (1 per cento). Entrambi i paesi restano al palo a causa della frenata dell'export e della crisi del commercio mondiale. Fra i rischi che pesano anche quelli legati alla Brexit.

   

Per quanto riguarda l'Italia, le stime economiche contenute nel rapporto di previsione della Commissione europea confermano le indiscrezioni della vigilia: nel 2020 il pil avanzerà dello 0,4 per cento a fronte dello 0,7 per cento stimato a luglio, mentre nel 2019 crescerà dello 0,1 per cento. La Commissione ha così rivisto al ribasso le stime per il prossimo anno sottolineando che l'economia del paese è in stallo dall'inizio del 2018 e ancora non mostra segnali significativi di ripresa. Per il 2020 si prevede un deficit/pil al 2,3% contro il 2,2% indicato nella legge di Bilancio dal governo italiano.

 

Secondo il Mef, la revisione al ribasso da parte della Commissione rappresenta uno scostamento contenuto rispetto alle stime che sono state inserite dal governo nella manovra economica che non cambiano il quadro complessivo e non avranno un un impatto rilevante sul disavanzo pubblico. In ogni caso, il giudizio di Bruxelles sul bilancio 2020 dell'Italia sarà reso noto il 20 novembre, come ha confermato il commissario Pierre Moscovici. Quest'ultimo ha, da un lato, sottolineato come il dibattito con l'Italia sia quest'anno più serio e pacato rispetto allo scontro di un anno fa, dall'altro ha invitato il governo a procedere con le riforme che possano potenziare le debolezze dell'economia, competitività e produttività.

 

L'economia europea nel suo insieme vive il settimo anno consecutivo di crescita e, secondo le previsioni, continuerà a svilupparsi nei prossimi due anni. I mercati del lavoro restano solidi e la disoccupazione continua a diminuire. Tuttavia - fa notare il rapporto della Commissione - “l'ambiente esterno è diventato molto meno favorevole e regna l'incertezza, con ripercussioni soprattutto sul settore manifatturiero, che sta anche vivendo cambiamenti strutturali. Di conseguenza, l'economia europea sembra avviarsi verso un periodo prolungato di crescita più contenuta e di inflazione modesta”.

 

Per Moscovici i fondamentali dell'economia dell'area sono solidi, tuttavia, il perdurare delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina e gli elevati livelli di incertezza sul piano politico, in particolare per quanto riguarda il commercio, hanno frenato gli investimenti, l'industria manifatturiera e gli scambi internazionali.

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