Giovanni Tria (foto LaPresse)

Tria scende, lo spread sale

Redazione

Il ministro dell'Economia diserta la riunione dell'Ecofin. Di Maio prova a minimizzare ma i mercati reagiscono negativamente. E Moscovici critica la manovra

La decisione del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, di anticipare il suo rientro in Italia saltando la riunione di domani all’Ecofin è stata seguita da un ulteriore aumento dello spread. Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi è salito sopra quota 280 punti base, a 281,6 contro i 269 punti della chiusura di venerdì scorso, all’indomani dell’approvazione della nota di aggiornamento al Def da parte del Consiglio dei ministri. Il rendimento del decennale italiano è passato al 3,28 per cento (venerdì era al 3,26 per cento) e le vendite sui titoli di stato italiano si sono intensificate sulla scia dei timori per la manovra di bilancio in Italia.

 

Il vicepremier Luigi Di Maio ha tentato di minimizzare la diserzione di Tria alla riunione dei ministri dell’Economia dell’Ue. "Credo fosse già programmato – ha risposto ad una domanda nel corso di una conferenza stampa al Mise – stiamo mettendo appunto gli ultimi dettagli del Def. Non c’è alcuna emergenza". Di Maio non ha fornito dettagli su quali siano gli impegni di Tria nei prossimi giorni: “Ci vedremo sicuramente con il presidente Conte, Salvini, Savona e Moavero. Serviranno ulteriori incontri”, ha detto.

 

Eppure il rientro in Italia di Tria – che oggi ha partecipato in Lussemburgo all’incontro tra i ministri dell’Eurozona – ha sorpreso molti. Il ministro era partito con una missione impegnativa: spiegare agli altri ministri dell'Eurozona come è formulata la manovra e tranquillizzare i suoi colleghi sulla stabilità dei conti italiani. Il messaggio che il governo italiano intende lanciare è quello "di stare tranquilli”, aveva affermato Tria al suo arrivo in Lussemburgo.

 

Le istituzioni europee ripetono di essere aperte al confronto col governo italiano ma ribadiscono anche una certa preoccupazione sulla manovra. Il commissario Ue all’Economia, Pierre Moscovici, ha detto stamattina che “le cifre indicate dal governo italiano danno evidenza piena, una evidenza di cui non posso misurare l'ampiezza, di una deviazione molto significativa. Non vedo bene come siano compatibili con le nostre regole. Lavoriamo con Tria sulla base di un deficit/pil all'1,6 per cento. Con un deficit al 2,4 per cento si può immaginare che il deficit strutturale non viene visto in alcun modo, davvero in alcun modo, nello stesso modo”. “C’è qualche istituzione europea che gioca a fare terrorismo sui mercati”, ha risposto qualche ora dopo Di Maio. “Non c’è alcuna motivazione che possa mettere in discussione il 2,4 per cento” fissato per il deficit. “Il governo è compatto – ha spiegato il vicepremier – Stamattina evidentemente a qualcuno non andava bene che lo spread non si fosse impennato”. Ma poco dopo le parole di Di Maio, la reazione dei mercati è arrivata puntuale.