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Così in Europa sorge un'alleanza per rivaleggiare con Amazon

Alberto Brambilla

Le piattaforme di e-commerce Cdiscount (Francia), ePrice (Italia) e real.de (Germania) si coalizzano per resistere ai colossi

Roma. In diversi ambiti dell’innovazione tecnologica si teme che l’Europa sia in ritardo nella trasformazione digitale, mentre la quarta rivoluzione industriale comincia a cambiare i modelli di business delle industrie tradizionali. Se l’economia continentale è ormai integrata nella manifattura, nei servizi l’integrazione è molto lontana.

  

Nel commercio elettronico l’Europa – a differenza di Stati Uniti e Cina – non ha creato grandi campioni tecnologici capaci di rivaleggiare con Amazon o con Alibaba. Le dimensioni relativamente ridotte delle piattaforme e dei distributori nazionali costringono ad adottare una strategia di crescita e di espansione che passa dalla creazione di alleanze transnazionali per ambire a intercettare un mercato potenziale di 510 milioni di consumatori.

  

La necessità di superare i confini nazionali e di dare l’opportunità ai commercianti di vendere in tutta Europa con un clic ha portato a collaborare le piattaforme di ecommerce Cdiscount (Francia), ePrice (Italia) e real.de (Germania) all’interno della rete internazionale International Marketplace Network (Imt). Il network è attualmente in fase di sviluppo e servirà a dare la possibilità ai commercianti che vendono tramite le varie piattaforme nazionali vendere non in un solo paese, come accade oggi, ma in tutti i paesi dove c’è un player dell’alleanza.

  

Il sito francese Cdiscount conta 8,6 milioni di clienti attivi, ha generato oltre 3 miliardi di euro di volume d’affari nel 2017 e in sette anni, dice l’azienda, è diventato il più grande mercato virtuale europeo con oltre 10 mila commercianti attivi provenienti da settanta paesi diversi, vende 35 milioni di prodotti in settori svariati. Real.de è il terzo marketplace tedesco con 19 milioni di visitatori unici al mese, 12 milioni di prodotti di riferimento, 5 mila commercianti attivi, il 64 per cento delle vendite è relativo ad abbigliamento e articoli sportivi. Il più grande operatore italiano e-commerce, ePrice, è specializzato in prodotti di elettronica per il grande pubblico, ha 3,5 milioni di visitatori unici al mese, mille categorie di prodotti e 1.500 commercianti attivi. Attualmente sono queste tre piattaforme a testare la rete Imt – per ora un sito web in versione beta – ma potrebbe aggiungersi anche la rumena eMAG, che ha 10,6 milioni di visitatori unici al mese, 3,5 milioni di prodotti, 9 mila commercianti attivi e ha una quota del mercato nazionale pari al 50 per cento.

  

L’iniziativa, riportata per primo dal sito specializzato ecommercemag.fr, nasce alla fine di marzo quando Cdiscount ha riunito i rivenditori del mercato francese alla terza edizione del suo “Sellers Day” di Parigi. Durante questo evento, Cdiscount ha infine presentato tre esempi di marketplace europei (ePrice, real.de, eMAG) consentendo ai candidati venditori di sviluppare la propria attività con i partner di altri paesi e di aumentare l’offerta di prodotti venduti. Per ora non meno di 200 venditori sono dedicati al lancio di questa offerta internazionale. L’alleanza è in fase embrionale ed è distante dall’insidiare Amazon che ha una profondità di penetrazione maggiore. Non solo. La compagnia di Jeff Bezos sembra capace di vendere qualsiasi cosa. Dopo essere entrata nel commercio degli ortaggi freschi, con l’acquisto della catena Whole Foods l’anno scorso, giovedì ha comprato PillPack ed è entrata nel commercio dei farmaci pre-dosati. Per rivaleggiare con i concorrenti d’oltreoceano l’Europa non ha alternativa che trovare forme di collaborazione superando i confini nazionali.

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  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.