L'autogol(pe) di Deutsche Bank

Redazione

Il “golpe” del 2011 spiegato a complottisti, Espresso e procura di Trani

L’Espresso dà grande risalto a una notizia che fa felice un pezzo di Forza Italia: una nuova inchiesta della procura di Milano su Deutsche Bank (DB) sull’“attacco all’Italia” del 2011 (detto anche “golpe” dai complottisti). In realtà non è una nuova indagine, ma la vecchia inchiesta della procura di Trani che è stata trasferita a Milano dalla Cassazione per incompetenza territoriale. E non si tratta neppure di una notizia, visto che il Foglio aveva parlato del trasferimento dell’inchiesta un mese fa. Ma la confusione su questa vicenda è destinata ad aumentare, anche perché il caso DB arriverà alla Commissione d’inchiesta sulle banche, dove potrebbe ritrovare il pm di Trani ex titolare del fascicolo, indicato come consulente proprio da Forza Italia e dal M5s. L’inchiesta si basa su un teorema: nell’anno più nero della crisi la banca tedesca ha speculato al ribasso sui titoli italiani.

    

Nel 2011 DB vende 7 miliardi di Bot riducendo al lumicino i titoli italiani in pancia, poi rende pubblica la fuga dall’Italia facendo impennare lo spread e nel frattempo riacquista 2 miliardi di Bot: “Una speculazione da manuale”. Il problema della ricostruzione però è che i riacquisti di DB sono stati effettuati nel mese di luglio, prima di comunicare – il 26 luglio – le vendite del primo semestre: una speculazione da manuale avrebbe richiesto di ricomprare dopo la comunicazione al mercato. E invece in questo modo la banca tedesca, acquistando prima, si è tirata la zappa sui piedi contribuendo ad abbassare il valore dei Bot appena comprati: in pratica DB si è fatta un autogol (o un autogolpe). Per la cronaca, quando a Milano sono arrivate le due inchieste di Trani sui complotti delle agenzie di rating, la procura meneghina ha sempre chiesto l’archiviazione. Deutsche Bank sarebbe la terza.

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