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Shanghai rimbalza (più 5,3 per cento) e la Banca centrale taglia il tasso di riferimento dello yuan

Redazione
Dopo aver perso il 20 per cento da giovedì scorso, l'indice cinese torna a guadagnare. Bene le Borse europee. La Fed allontana modifiche ai tassi di interesse

Le Borse della Cina centrano il rimbalzo, dopo una serie negativa che durava da cinque sedute consecutive. L'indice Shanghai Composite ha ampliato i guadagni nel corso della seduta, terminando a 3.083,59 punti (più 5,34 per cento), dopo aver perso il 20 per cento da giovedì scorso. Lo Shenzhen Component ha guadagnato il 3,58 per cento a 10.254 punti. L'indice  Chinext, che riunisce le imprese hi-tech e ad alto tasso di crescita della Borsa di Shenzhen, nella Cina sudorientale, sale del 3,68 per cento a 1.959,49 punti.

 

Apertura in forte rialzo anche per le borse europee, trainate dal rally di Wall Street e delle borse asiatiche. A sostenere gli acquisti è la prospettiva sempre più concreta che la Federal Reserve lasci i tassi di interesse invariati a settembre, come ammesso dal presidente della Fed di New York, William Dudley, dettosi ieri scettico sull'opportunità di un rialzo nel breve periodo. Il Dax di Francoforte avanza del 2,61 per cento a 10.259 punti, l'Ftse 100 di Londra sale del 2,07 per cento a 6.103 punti, il Cac 40 di Parigi cresce del 2,25% a 4.602 punti, l'Ftse Mib di Milano guadagna l'1,64 per cento a 21.823 punti.

 

[**Video_box_2**]Intanto, la Banca centrale cinese (People's Bank of China) ha annunciato di aver tagliato il tasso di riferimento dello yuan verso il dollaro ai minimi degli ultimi 4 anni (dall'agosto 2011) a 6,4085 yuan verso il biglietto verde. Si tratta di una riduzione dello 0,07 per cento verso la vigilia. Il tasso di riferimento è quello intorno al quale il renmimbi, altro nome dello yuan, è autorizzato a fluttuare. Un analista della China Merchant Bank ha indicato che "lo yuan continua a calare verso il dollaro, in parte sotto la pressione degli  investitori, nella misura in cui si stanno realizzando le attese di svalutazione della moneta da parte dei mercati". La Banca centrale cinese si è però ben guardata dall'usare il termine "svalutazione", affermando di aver semplicemente modificato il modo di calcolare il tasso di riferimento dello yuan per rispecchiare in modo più veritiero il valore assegnatogli dai mercati.

 

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