Una Google-car, l'auto che guida da sola

Statistiche anti Leviatano

L'auto senza pilota è troppo ligia alle regole, perciò causa più incidenti

Giuseppe De Filippi
La Google-car rispetta sempre il Codice della strada, per questo è più tamponata che mai. Il legislatore s’interroghi

Succede che in California, dove già sono su strada in via sperimentale, le Google-car stiano spesso dal carrozziere. Tanti incidenti, peggio di loro fanno soltanto gli spericolati under 19 e i proverbiali over 75. Uno penserebbe che, certo, il sistema automatico che le guida, usando un controllo satellitare, deve essere ancora messo bene a punto. Poi si guarda meglio, come riportato dal Wall Street Journal, e si vede che la gran parte dei sinistri, come direbbe un assicuratore, sono tamponamenti. Quindi la Google-car tende ad avere ragione – il codice dà ragione al tamponato nel 99 per cento dei casi – ma a essere bersaglio di altre auto, non satellitari, ma troppo umane. E’ la ragione dei perdenti. La diagnosi del problema farà impietrire i patiti della legalità: la macchina intelligente, auto-guidante, rispetta troppo la legge. E’ troppo fedele, incollata alla virgola, al codice della strada, perfino per gli usi che vigono sulle strade della California, nelle quali il codice e i limiti di velocità sono comunque più rispettati che su molte strade italiane. L’occhio elettronico vede un semaforo che ingiallisce appena e che fa? Frena all’istante ed esegue i dettami del codice. Arriva quello dietro, desideroso di bruciare quasi legittimamente un bel giallo, e la tampona. Succede spessissimo.

 

Così tra i lavoratori californiani diretti verso l’ufficio al mattino l’apparizione di una Google-car davanti alla loro auto nella stessa corsia è vissuta come una maledizione, per l’obbligo che porterà di uniformarsi millimetricamente ai limiti di velocità, a meno di sorpassi poco graditi da quelle parti. Allora, con chi stare? Certo, ha ragione Google-car. E’ vero, si vive meglio e più sicuri rispettando le prescrizioni. E qualche minuto guadagnato non vale i rischi che si prendono in auto. Ma c’è anche una lezione per chi scrive le leggi. Attenzione a prescrivere, perché qualcuno potrebbe applicare fedelmente ciò che abbiamo stabilito. Un mondo abitato da tanti Furio di Carlo Verdone forse non sopravviverebbe più di un paio di mesi, tra ingorghi, rivendicazioni, diritti acquisiti. E le Google-car, si osserva in America, non saprebbero mai districarsi nel traffico di Manhattan, dove qualche inversione a U o svicolata bisogna pur farla, pena il blocco definitivo della circolazione. Insomma il test Google-car dovrebbe essere fatto per tutte le leggi che pomposamente si approvano e si intestano al contrasto di qualcosa di terribile, le leggi anti-questo o anti-quello.

 

[**Video_box_2**]E’ un test semplice, basta chiedersi cosa succederebbe se tutti prendessero sul serio integralmente, senza adattamenti, come se fossero comandati da un satellite e dai sensori, quanto è stato prescritto. Chissà, ad esempio, quanti dei provvedimenti scritti dal governo con la complicità della “manina anti-industriale” reggerebbero al test? E quante leggi pensate per migliorare la convivenza civile potrebbero essere ancora firmate a cuor leggero? Per non parlare dei meravigliosi accordi sul clima, con prescrizioni addirittura mondiali. Tutti ad applicarle, all’istante, e poi?

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