(foto Ansa)

Di cosa parlare stasera a cena

La propaganda russa continua a far breccia nella politica italiana

Giuseppe De Filippi

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Attraverso qualche politico e qualche giornale, ovviamente inconsapevoli, la Russia continua a far girare le sue minacce propagandistiche. Gli ultimi a interpretare la parte sono stati Matteo Salvini e Chiara Appendino, in un revival del noto governo che fu. Mentre tocca a Limes farsi portavoce di strumentali minacce nucleari. La realtà sul campo va in un’altra direzione. Non solo per il rafforzamento del fronte est della Nato ma per la stessa situazione della guerra di invasione in Ucraina, con una forte crescita della capacità offensiva ucraina diretta alla distruzione del sistema di approvvigionamento e raffinazione del petrolio e della distribuzione del gas in Russia. Un modo per realizzare con i danneggiamenti ciò che non si riesce a fare con le sanzioni.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Colpisce, in questo quadro, la distensione in atto tra Usa e Bielorussia, lo stato satellite della Russia dove la repressione politica ha raggiunto i massimi livelli. Ma si può registrare, per contrasto, un piccolo miracolo: Trump finalmente riesce a definire aggressori i russi in Ucraina (forse per solidarietà a Elly Schlein dopo i fischi del pubblico del Fatto).

Fatto #2

Marco Rubio, per quanto conta, sta con Israele. Mentre Benjamin Netanyahu chiede a Israele di organizzarsi per un’economia con meno rapporti internazionali, a causa dell’isolamento imposto e deciso da molti paesi.

Fatto #3

Il mistero dell’export Italia verso Usa.

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