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Di cosa parlare stasera a cena
La strana indagine sull'urbanistica a Milano
Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi
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Lascia sorpresi il metodo con cui la Procura di Milano sta agendo per indagare su presunti casi di corruzione nei grandi investimenti edilizi della città. Sono operazioni notissime, di cui si conoscono da tempo gli obiettivi, gli investitori, i progetti. È difficile immaginare come possano nascondersi la ricerca e l’ottenimento di favori da parte dell’amministrazione in piani di sviluppo immobiliare su sui si è dibattuto per anni e che hanno seguito passaggi autorizzativi totalmente alla luce del sole. In ogni caso i magistrati milanesi si sono mossi con la pesantezza delle richieste di arresto e indicando, con una certa genericità, casi di “incontrollata espansione edilizia”, come se invece delle riqualificazioni immobiliari, dibattute e analizzate, di aree industriali e di snodi logistici non più utilizzati si trattasse dell’edilizia aggressiva degli anni Sessanta e Settanta. I personaggi chiave sono l’immobiliarista Manfredi Catella, conosciuto per la passione con cui unisce l’impegno imprenditoriale con una nuova visione urbanistica e l’assessore del Comune di Milano con delega alla rigenerazione urbana.
Le tre "cose" principali
Fatto #1
Israele, con una mossa che può nuovamente destabilizzare la Siria, ha attaccato il quartier generale del nuovo regime di Damasco. L’operazione israeliana ha come scopo primario la difesa dei drusi.
Fatto #2
È abbastanza triste che l’opposizione italiana si affidi a metodi da grillismo dei primordi per mettere in difficoltà ministri e altri componenti della maggioranza. L’episodio aeroportuale, con la denuncia video della fila saltata dalla moglie di Adolfo Urso messa in rete da Luca Zingaretti, attore e fratello dell’importante esponente del Pd, è stato ripreso da Carlo Calenda per brandirlo contro la nuova casta. Un’operazione malinconica, cui, peraltro, il ministro risponde con pacatezza e precisione.
Fatto #3