Nel campus dell'Università di Harvard a Cambridge, Massachusetts (AP Photo/Steven Senne, Archivio) 

di cosa parlare stasera a cena

Il caso Harvard e l'insensatezza suicida di Trump

Giuseppe De Filippi

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E poi quando uno ha distrutto l’università di Harvard che vantaggi ha? L’insensatezza suicida delle politiche trumpiane dovrebbe diventare la ragione di una rivolta sociale e politica, perché fare danni è sopportabile ma portare un paese al suicidio no.

E non si dica che la ragione è nelle tendenze antisemite diffuse tra alcuni studenti, perché quella questione, che pure è reale, si può e si poteva affrontare con tutt’altri strumenti.

Harvard punta anche sulla difesa legale.

    

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Da giorni tutto faceva aspettare una possibile intesa sul commercio tra Usa e Ue (e ieri lo stesso ministro Giancarlo Giorgetti si era sbilanciato verso l’ottimismo) e oggi è arrivata l’uscita violentemente antieuropea di Donald Trump con la minaccia di passare a 50% di prelievo doganale sulle merci di provenienza Ue. Una provocazione estrema e insensata e che va contro tutti i passi diplomatici degli ultimi giorni. Le Borse reagiscono con esasperazione.

 

Che poi Trump ce l’ha pure con Apple.

  

Fatto #2

L’antisemitismo globale in aumento è il fattore scatenante di fondo, il primo motore, delle varie reazioni militari israeliane di questi tempi. Fa tutto parte della stessa categoria, dal terrorismo di Hamas all’azione di alcuni paesi del Golfo, dalle provocazioni degli Houthi agli attacchi diretti a persone negli Usa e in Europa. La risposta deve essere graduata e non dobbiamo certo insegnarlo ai comandanti militari israeliani, ma su Gaza servono anche flessibilità e capacità politiche con cui creare spazi di manovra.

 

Certo è che gli aiuti, in termini di proposte e iniziative, che arrivano dagli altri paesi non sono strabilianti.

 

Ancora lanci di razzi dallo Yemen contro Israele.

  

Fatto#3

Il grande scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, da cui potrebbe cominciare un abbozzo di trattativa successiva verso la tregua. 

E la zona cuscinetto come la immaginano i russi.

 

Oggi in pillole